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30 dic 2007

POLITICA VALORIALE


SICUREZZA, LEGALITA’ E RICCHEZZA.

Il tema sulla sicurezza troppe volte viene ridotto ad un concetto che riguarda, quasi esclusivamente, la legalità e l’ordine pubblico ma gli influssi benefici di un Paese più ordinato e più sicuro sono molteplici.
Ci può essere un nesso tra il valore della sicurezza e la legalità con il progresso economico?
Siamo certi di si.
La sicurezza è il perno su cui ruota non solo la tutela fisica di un cittadino o di un lavoratore ma anche la serenità e la crescita sociale ed economica di un popolo.
Una comunità in cui regni la difesa del cittadino, la giustizia e la certezza della pena è certamente più serena, più ottimista verso il futuro e la fiducia è un termine di valutazione fondamentale per il futuro di un’economia (la fiducia dei consumatori, ad esempio, è un parametro importante sullo stato economico di un Paese).
Sentirsi più sicuri indicherebbe una maggiore serenità ed essere più tranquilli significherebbe una maggiore predisposizione verso il futuro e di conseguenza saremmo tutti più intraprendenti ed efficienti.
Non a caso le regioni italiane meno sviluppate economicamente risultano essere le meno sicure.
Questi valori come la legalità e la sicurezza sono stati sempre un patrimonio privilegiato della destra italiana ma si arriverà ad una democrazia dell’alternanza compiuta solo quando alcuni valori come la famiglia, la sicurezza, il senso dello Stato saranno valori finalmente condivisi da tutti gli schieramenti politici che avranno l’opportunità di differenziarsi sulle ricette da intraprendere e non su vecchie impostazioni dottrinali.
Sul tema della sicurezza la sinistra è prigioniera della vecchia ideologia omologata per cui ogni reato sia individuale che collettivo andrebbe commisurato nel contesto sociale dove il crimine o l’illecito si attuerebbe mentre la destra pone il principio di sicurezza e ordine come valori universali depurati da ogni giustificazionismo sociale.
La destra è lontana da quel relativismo dove la differenza tra il bene e il male assume toni morbidi e sfocati ed è convinta che la società avrebbe bisogno di regole precise e di valori, opportunamente declinati alla modernità, che tornino ad essere un punto di riferimento importante per tutti i cittadini.
Le analisi sociologiche ed il quadro che il New York Times ed il Times fanno dell’ Italia è condivisibile.
La società italiana è depressa perché non vede un futuro, perché non riesce a vedere la luce in fondo al tunnel, perché non ha fiducia nei politici e nella politica.
Il primo passo di un partito di destra moderna è di lavorare sulla trasparenza e sulla credibilità della propria classe dirigente per spezzare questa incertezza e questa insicurezza ed è quindi un’azione interna.
Il secondo passo è rivolto all’esterno ed è un operazione verità. Dovrà invertire la rotta nei confronti del fenomeno dello “scarica barile” per cui le responsabilità politiche sarebbero del governo precedente o comunque sempre degli altri e poi presentare un modello di società futura e misure conseguenti che alimentino la speranza. Soltanto la politica, senza aggettivi, è in grado di creare le condizioni di una società più felice.
E’ sulla speranza e sulla felicità che si giocherà la partita futura senza enunciazioni populiste ma attraverso semplici e chiare ricette di cui l’Italia ha tanto bisogno.

22 dic 2007

L'IDEA FORZA



UN’ALLEANZA PER L’ITALIA

Finalmente qualcosa di estremamente serio si muove a destra.
L’assemblea nazionale di An ha partorito alcune parole magiche che volevamo sentire e il preludio di una grande svolta verso quel partito degli italiani, Alleanza per l’ Italia.
Il partito di Berlusconi ha rinunciato all’Italia per la libertà, da Forza Italia al Partito del popolo delle Libertà; Fini da Alleanza nazionale sta pensando ad un Alleanza per l’Italia in cui il nome della nostra patria potrebbe tornare sul nostro simbolo come è giusto che sia. Non è un mistero che siamo stati per decenni i custodi del tricolore, dell’inno nazionale che nessuno voleva cantare e che oggi è patrimonio di tutti come è giusto che sia.
Finalmente un bene dei nostri padri, la bandiera, dalla sinistra sbagliata più volte negli aspetti cromatici, pienamente condiviso come la libertà il cui valore assoluto crediamo non venga messo in discussione anche se siamo coscienti che ci sentiamo tutti più liberi se ci sentiamo sicuri e protetti ed oggi l’esigenza di maggiore sicurezza è, in assoluto, una delle priorità.
Tuttavia come ogni valore l’identità, il sentirsi italiani come comune sentire va declinato nella modernità, nella società in cui viviamo.
Una società che si tinge sempre di più di tinte multietniche e dove il concetto di nuova cittadinanza è un pensiero che ci appartiene ogni giorno di più e che supera il motto desueto “dell’Italia agli italiani”.
Lo Stato (concetto di famiglia superiore) è nostro padre e rappresenta l’autorità a cui dobbiamo rispetto e obbedienza; l’ Italia, la madre, che ama i suoi figli naturali ma anche quelli adottivi che la amano e l’accrescono.
Su questo terreno fertilissimo che dobbiamo concentrare il nostro cammino senza complessi e con la fiducia di chi rappresenta un pezzo d’Italia importante.
Come non ci sono limiti alla provvidenza, per una destra moderna e rinnovata non esistono confini per un consenso potenziale che può andare al di là da ogni rosea previsione. Basta crederci e continuare sulla via della politica-testimonianza e della politica-contenuti.
In tutto questo le polemiche , gli attriti di questi giorni nel centro destra sono quisquiglie; le federazioni annunciate e ritirate o i partiti unicamente vampiri sono solo punture di spillo dinanzi ad un’operazione così profonda e attraente che si presterebbe a fare uno dei pochi partiti rimasti, forse l’unico dopo la fusione a freddo del Partito Democratico, che vanta una grande cultura politica.


12 dic 2007

NEWS - SICUREZZA

DROGA/ MAXI OPERAZIONE DEI CARABINIERI A VELLETRI, 11 ARRESTI10-12-2007 13:45
Banda spacciava da Valmontone a Castel Gandolfo
Roma, 10 dic. (Apcom) - Operazione antidroga dei Carabinieri della compagnia di Velletri che stanno eseguendo 11 ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di altrettante persone accusate di traffico di cocaina e hashish. L'operazione arriva dopo una indagine durata sei mesi nei confronti di una organizzata rete di spacciatori che operava nell'immediata periferia romana e nella zona dei castelli romani, vendendo migliaia di dosi di droga al dettaglio e confezionandola in grosse quantità per rifornire ulteriori piccoli pusher.
Nella scorsa notte i Carabinieri di Velletri hanno dato esecuzione a 10 ordinanze di custodia cautelare emesse dal Gip del Tribunale locale, Cristiana Macchiusi. Un altro malvivente, resosi irreperibile, è ricercato. Gli arrestati sono quasi tutti pregiudicati dediti anche a reati contro il patrimonio e gestivano un fittissimo ed estremamente fruttuoso giro di spaccio che si estendeva da Valmontone a Castel Gandolfo, da Velletri a Frascati.
I quantitativi venduti erano consistenti: i carabinieri hanno infatti operato numerosi sequestri di stupefacente per un ammontare di quasi 600 grammi di cocaina e oltre a quelli odierni sono stati operati altri sette arresti e sequestrate armi con matricole abrase e munizionamento. Gli arrestati rifornivano un numero di tossicodipendenti tanto grande da essere addirittura imprecisato, e la loro attività era freneticamente volta alla ricerca ed alla vendita di sostanze stupefacenti ai loro clienti. I loro ruoli erano diversificati: l'indagine infatti è partita da alcuni spacciatori al dettaglio ed è risalita fino ad alcuni fornitori più altolocati, riscontrando volta per volta le diverse tecniche affinate ai diversi livelli. Alcuni spacciavano in proprio, anche lungo la strada, assicurandosi piccole somme, mentre altri, che avevano il ruolo di fornitori, gestivano dei collaboratori utili a vendere senza 'sporcarsi le mani'. Tra gli arrestati figurano anche un ex investigatore privato, a casa del quale durante la perquisizione è stato trovato stanotte vario materiale atto al confezionamento di dosi ed una pistola con matricola abrasa e i titolari di due autosaloni, di cui uno è l'unico incensurato del gruppo e la cui reale attività era quella del traffico di droga.

3 dic 2007

Articolo pubblicato su "Cinque" del 28/12/07


SICUREZZA CITTADINI: MANIFESTAZIONI AGENTI


Manifestazione di Roma e Milano - 1° dicembre 2007

(ANSA) SICUREZZA: VOLANTI, AGENTI, STRAORDINARI, MANCA TUTTO.
ROMA, 1 DIC - Meno "volanti", meno straordinari , meno soldi per le missioni, scuole che chiudono, concorsi che non si fanno e quindi meno giovani agenti, meno poliziotti per strada. Ha tutto il segno "meno" il bilancio che tracciano i sindacalisti delle forze di polizia, tornati in piazza per la prima volta dopo dieci anni e per la prima volta in assoluto tutti insieme, autonomi e confederali, compresi i Cocer di carabinieri e guardia di finanza.Ecco un elenco di quel che manca e che - dice un sindacalista del Siulp - peggiorerà ancora di più per colpa della finanziaria.SCUOLE - Per addestrare gli uomini e le donne della polizia ce n'erano 12, ne hanno già chiuse nove, restano solo quella di Forlì, quella di Caserta e l'istituto superiore di Roma.CONCORSI - Sono tre anni che non se ne fanno e gli agenti sono quindi sempre più vecchi. Ma anche pochi, visto che oggi mancano 5.700 unità dall'organico previsto, ogni anno vanno in pensione 1.300 poliziotti e la finanziaria prevede 1.300 assunzioni in polizia nei prossimi tre anni.NUCLEI ANTICRIMINE E DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA - I nuclei sono stati smantellati per mancanza di uomini, mentre la Dia sono tre anni che non fa missioni per mancanza di fondi.STRAORDINARI - Oltre un terzo del lavoro viene fatto in straordinario, ma attualmente viene pagato un massimo di 10 ore (pari a 80 euro netti) le altre si fanno gratis ("se arresto qualcuno non posso certo lasciarlo andare perchè ho finito l'orario"); la Finanziaria stanzia 10 milioni di euro per gli straordinari di tutte le forze di polizia, ma un altro articolo della stessa legge prevede un taglio del 90% delle ore (pari a circa 50 milioni).VOLANTI - Gli standard di sicurezza prevedono una "volante" ogni 50mila abitanti; a Roma ce ne sono 35 per ogni turno (cioè circa un terzo del necessario). Ma le auto, "volanti" e non, sono anche troppo vecchie e per non lasciarle senza benzina in molti casi i commissariati non pagano l'affitto ("che ci sfrattino è difficile, mentre la benzina a credito non te la dà nessuno").
(Apcom) SICUREZZA/ CORTEO A ROMA DEI SINDACATI POLIZIA E COCER. Maxiposter in piazza Venezia con il "IV Stato" in divisa.
Roma, 1 dic. Inno d'Italia e slogan contro la finanziaria. Protesta e scherno nei confronti del governo e bandiere dei maggiori sindacati di polizia e dei Cocer più rappresentativi delle forze militari e dell'ordine. E' partita come previsto da piazza della Repubblica il corteo "per denunciare" le poche risorse assegnate dalle legge di bilancio al comparto sicurezza.In piazza Venezia su un maxi poster montato su un camioncino è riportato il noto quadro di Giuseppe Pellizza da Volpedo, "Il IV Stato". Figure centrali però sono un agente di polizia ed un carabiniere. Poco più in là agenti della polizia di Stato e di quella penitenziaria sottolineano come ancora non sia stato rinnovato il contratto collettivo di lavoro.Tra le migliaia di bandiere dei vari sindacati che sventolano per le vie del centro di Roma, anche molti striscioni, con scritte quali: "Meno Prodi più sicurezza". Un manifesto guarda all'estero e fa un po' di antipolitica: "Un poliziotto italiano prende la metà del collega tedesco, un eurodeputato italiano prende il doppio di un collega tedesco".Il segretario generale del Consap, Giorgio Innocenzi, spiega: "Oggi chiediamo di modificare questa vergognosa legge finanziaria che taglia fondi alla sicurezza dei cittadini. Vogliamo una maggiore considerazione da parte del governo per il nostro lavoro. Questa è la prova generale - ha sottolineato il segretario del Consap - se non ci ascolteranno, sarà sciopero". (AGI) FINANZIARIA: POLIZIOTTI IN PIAZZA, BASTA TAGLI.
Roma, 1 dic. - Sicuramente non saranno stati 100 mila, come hanno detto dal palco di piazza Madonna di Loreto, tappa finale del corteo partito da piazza Esedra, ma certo erano tanti, tantissimi. Accomunati - dicono - dalla rabbia di chi ha cercato, "senza trovarlo", un dialogo con il governo. E dal rifiuto per una finanziaria che, così com'è stata varata dal Senato, taglia anzichè aumentare le risorse per la sicurezza.In piazza, a Roma, sono scesi tutti i sindacati di polizia (mancava il Sap, che ha scelto Milano), e accanto a loro penitenziari, forestali e militar
"Poche risorse, poca sicurezza", il leit motiv della mattinata: ribadito dagli striscioni, dai cartelli, dagli interventi conclusivi. Oronzo Cosi, segretario generale del Siulp, "portavoce" di giornata di tutte le sigle, ha chiesto "serietà e concretezza, non elemosine", ricordando le carenze di organico ("nella sola Polizia di Stato mancano oltre 6 mila tra uomini e donne"), i tagli del 10% agli straordinari, i fondi che "non bastano nemmeno per le divise invernali".Risultato: cori di approvazione, fischi per il governo, solidarietà da cittadini comuni e da categorie come imprenditori, commercianti e tassisti. Ma alla fine il risultato più importante è stata la nota arrivata dal Viminale. Nella quale il ministro dell'Interno, Giuliano Amato, riconosce come la manifestazione di oggi ponga "questioni reali: le risorse finanziarie per gli uomini e i mezzi delle forze dell'ordine sono un elemento essenziale per quell'elevato livello di sicurezza che il governo si è impegnato a garantire ai cittadini. Il Viminale ha da tempo avviato una riorganizzazione interna per riqualificare e rendere piu' produttiva la spesa. Ma questo non può bastare. E la finanziaria non potrà non tenerne conto"."I saldi per la pubblica sicurezza - ha ammesso il ministro - dopo le modifiche approvate al Senato sono senza dubbio insoddisfacenti (i fondi sono in linea con quelli della scorsa Finanziaria). Mi sto personalmente impegnando perchè la Camera migliori gli stanziamenti".
(AGI) FINANZIARIA: COCER GDF, MILITARI CITTADINI A LIBERTA' LIMITATA. Roma, 1 dic. - "I militari sono cittadini a liberta' limitata". I delegati del Cocer delle Fiamme gialle DORI, LEOTTA, TRINX, SCINO, DE MATTEIS, TAVERNA, ZACCARIA, DALESSANDRO e TISCI approfittano del corteo indetto dai sindacati di polizia per ribadire quanto sia "avvilente" non poter partecipare liberamente "a manifestazioni come questa, democraticamente organizzate e riconosciute quale diritto di ognuno".Al corteo i delegati in effetti partecipano, con uno striscione "non autorizzato" ("diritti sindacali alla Guardia di finanza") e con un documento affidato a colleghi sindacalisti "civili": "appare singolare - lamentano - che nell'era della globalizzazione e dell'Europa unita, la classe politica italiana continui ciecamente ad ignorare l'esigenza di dover riconoscere, anche a coloro che sono chiamati a garantire la sicurezza dello Stato e della collettività, il diritto ad avere un proprio sindacato, così come avviene negli altri Paesi dell'Unione".I delegati "rigettano il testo unificato in itinere al Senato sulla riforma della rappresentanza militare che risulta involutivo, atteso che gli organismi continuerebbero ad essere interni all'istituzione e quindi privi di effettiva autonomia rappresentativa" e ribadiscono al governo la richiesta di "separare il comparto sicurezza da quello della difesa"."I continui tagli operati in finanziaria, dai governi che si sono succeduti, alle risorse sulle spese di funzionamento - continua il documento - crea enormi difficolta' all'operato dei finanzieri. I finanzieri sono una grande risorsa per il Paese e la lotta che conducono all'evasione fiscale ed al sommerso portano all'individuazione di somme che, se incassate, varrebbero quanto intere manovre finanziarie. Nonostante questo si vedono ancor'oggi costretti a richiedere maggior attenzione e pari dignita' all'interno del ministero dell'Economia. A queste condizioni il governo e il Parlamento dicano con i fatti se la sicurezza e la lotta all'evasione fiscale sono o meno una effettiva priorita".
Sindacati di polizia e Cocer manifestano contro i tagli. Maxiposter in piazza Venezia col IV Stato in divisa.

ROMA - Inno d’Italia e slogan contro la finanziaria, di protesta e anche di scherno nei confronti del governo. I maggiori sindacati di polizia e dei Cocer (rappresentanze sindacali per i militari) sono scesi in piazza per protestare contro la manovra varata dal governo Prodi. Mancava solo il Sap, che ha però sfilato a Milano.
IL IV STATO - A Roma il corteo è partito come previsto da piazza della Repubblica: la protesta è servita a denunciare le poche risorse assegnate dalle legge di bilancio alla sicurezza. In piazza Venezia su un maxi poster montato su un camioncino è riportato il noto quadro di Giuseppe Pellizza da Volpedo, «Il IV Stato». Figure centrali però sono un agente di polizia e un carabiniere. Poco più in là agenti della polizia di Stato e di quella penitenziaria sottolineano come ancora non sia stato rinnovato il contratto collettivo di lavoro.
ATTACCO A PRODI - Tra le migliaia di bandiere dei vari sindacati che sventolano per le vie del centro di Roma, anche molti striscioni, con scritte quali: «Meno Prodi più sicurezza». Un manifesto guarda all’estero e fa un po’ di antipolitica: «Un poliziotto italiano prende la metà del collega tedesco, un eurodeputato italiano prende il doppio di un collega tedesco». Il segretario generale del Consap, Giorgio Innocenzi, spiega: «Chiediamo di modificare questa vergognosa legge finanziaria che taglia fondi alla sicurezza dei cittadini. Vogliamo una maggiore considerazione da parte del governo per il nostro lavoro. Questa è la prova generale - ha sottolineato il segretario del Consap - se non ci ascolteranno, sarà sciopero».
CASINI - Accanto alle forze dell'ordine, a Roma, ha sfilato anche il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini: «È bello scendere in piazza con persone serene anche se arrabbiate. Mi sarebbe piaciuto oggi vedere Veltroni e Berlusconi in questo corteo assieme ai nostri poliziotti che per 1.300 euro al mese sacrificano anche la vita per la sicurezza dei cittadini contro i delinquenti». «Se il governo nella finanziaria - ha aggiunto Casini - non destinerà fondi veri per la sicurezza non ci sarà vera lotta contro la criminalità. Chiediamo a tutte le forze politiche, anche a quelle di maggioranza, un sussulto di dignità. Il ministro Amato deve darsi una sveglia perchè è indispensabile».
A MILANO - Migliaia di agenti delle Forze dell'ordine hanno sfilato in corteo anche a Milano per chiedere più fondi e mezzi per la sicurezza. Alla manifestazione, organizzata dai sindacato autonomi di polizia, hanno aderito anche gli uomini della penitenziaria e della forestale. La manifestazione, partita da piazza Oberdan, ha percorso le vie del centro passando anche davanti alla Questura e alla Prefettura. Gli agenti contestano la scarsezza di fondi previsti nella legge Finanziaria e denunciano carenze di organico (circa 9mila gli uomini in servizio mentre ne servirebbero almeno 800 in più), carceri sovraffollate e scarsezza di mezzi. «I cittadini devono essere difesi - hanno sostenuto i sindacalisti - e i poliziotti devono essere messi in grado di farlo». In corteo, insieme agli agenti, esponenti di Alleanza nazionale, dal vice sindaco Riccardo De Corato, il Presidente dei Deputati del partito, Ignazio La Russa.
01 dicembre 2007
FONTE: CORRIERE.IT

30 nov 2007

News - Sicurezza


SICUREZZA: MANTOVANO, DECRETO E' SPOT PRIVO DI COPERTURA FINANZIARIA
"Il c.d. 'decreto sicurezza', sull'allontanamento dei comunitari, del quale oggi è iniziata la discussione nell'aula del Senato, è privo di copertura finanziaria. Ciò emerge con certezza dall'assenza di qualsiasi norma del decreto che indichi in modo esplicito l'entità delle risorse necessarie. E' certificato dal parere espresso dalla commissione Bilancio, che - pur dando il nulla osta - parla di un problema che va risolto. E' confermato a lettere ancora più chiare dal parere espresso dalla Commissione delle politiche europee. Delle due l'una: o il decreto è uno spot, e allora non servono euro per farlo funzionare, avendo già conseguito il risultato; o ha l'ambizione, nel suo piccolo, di essere qualcosa di serio, e allora le risorse vanno rintracciate al più presto. Perché è certo che né l'istruttoria degli allontanamenti, né l'accompagnamento dei comunitari fuori confine, né la loro eventuale permanenza nei Cpt, né il procedimento giurisdizionale di convalida sono gratuiti". E' quanto dichiara Alfredo Mantovano, responsabile del dipartimento Legalità e Sicurezza di An.

29 nov 2007

Articolo importante


ALLEANZA NAZIONALE E LO SPAZIO POLITICO


Il maggioritario è stato messo definitivamente in soffitta a partire dalle ultime Politiche del 2006 nonostante ci sia stato un referendum nel 1993 che diede una spallata alla “proporzionale” prima Repubblica.
In realtà il germe del proporzionale rimase allo stato latente attraverso il recupero del 25% nel sistema elettorale maggioritario e nella spartizione “Cencelliana” dei collegi uninominali di Camera e Senato tra le forze delle due coalizioni di centro-destra e centro-sinistra.
Candidature calate rigidamente dall’alto che male interpretavano lo spirito del maggioritario che avrebbe dovuto legare i contendenti al territorio, scelti attraverso le primarie.
In verità il nostro sistema politico ha la testa proporzionale, condizionato anche da piccoli interessi identitari, da particolarismi, personalismi e trasformismi che determinano la frammentazione.
Solo un sistema elettorale proporzionale incarnerebbe questo coacervo di toni e sfumature che tenterebbero di sopravvivere, con qualche possibilità di successo, anche all’interno di due grandi partiti attraverso il potere di interdizione e condizionamento dell’azione politica di governo.
In un bipolarismo compiuto la coesione nasce da un maturo processo di sintesi che non ritroviamo oggi nel DNA degli attori che recitano sul palcoscenico della politica italiana.
Il trasformismo è “il male congenito degli Italiani”, come scriveva Prezzolini, che non fa presagire ad un sostanziale cambio di passo verso la vera alternanza e la possibilità di avere un governo che duri 5 anni e che riesca a mettere in atto il programma.
Non dobbiamo dimenticare, a supporto di questa tesi, che il primo governo Berlusconi e il primo governo Prodi, pur avendo i cosiddetti numeri in Parlamento, caddero perché una forza politica, rispettivamente la Lega e Rifondazione comunista, si sfilò dalla maggioranza.
Nulla toglie, quindi, che seppur ci sia un processo apparente di esemplificazione politica piccoli gruppi parlamentari, come sta accadendo oggi con i Diniani, possano avere un potere destabilizzante all’interno di questi due grandi partiti ( PD e partito delle Libertà)
Noi siamo il Paese dove si crea un nuovo partito dalla sera alla mattina e il vecchio lo si cancella dopo un bagno di folla; siamo una realtà dove il Capo dell’opposizione, in modo isterico, cambia strategia senza avvertire alcuno, men che meno gli alleati politici che apprendono da un Tg di non essere più tali .
Una politica isterica convinta solo che gli spazi vuoti non esistono e se gli eventi ne creano i presupposti rapidamente l’opportunità viene colmata.
La nascita della Destra di Storace avrebbe riempito la voglia di identità che Alleanza nazionale , secondo molti osservatori, nel corso degli anni avrebbe perso pur mantenendo consensi con percentuali a due cifre nelle ultime Politiche del 2006 ( 12,4%).
Se pratichiamo un’analisi attenta dei flussi elettorali ci accorgiamo che l’elettorato di An è cambiato con un voto meno identitario , seppur presente, e più di opinione.
Se negli ultimi anni c’è stata poca destra nell’azione politica e di governo dobbiamo partire dalla certezza che abbiamo un leader come Gianfanco Fini, seppur criticabile, che risulta ai vertici degli indici di gradimento.
Qualcuno giustamente può obbiettare che il gradimento solo in minima parte si trasforma in vero consenso attraverso il voto espresso sul nostro simbolo ma è pur vero che ieri, anche un po’ anestetizzati, “dicevamo poche cose di destra”pur mantenendo una buona rappresentanza oggi dobbiamo “fare cose di destra” e vedremo, alla fine, se la pesca darà buoni frutti utilizzando come esca una migliore qualità della politica espressa e facendo conto di un patrimonio non solo di valori ma di storia , di cultura politica che non si ottiene con un battito di ali.
Il “partito vampiro” di Berlusconi , nato a piazza San Babila a Milano arrampicato sulla Mercedes, con un megafono di fortuna ( ricordava il Russo Eltzin sul carro armato) secondo gli ultimi sondaggi intercetterebbe consensi a tutti.
Ma i sondaggi restano tali e le intenzioni di voto sono come un titolo nella Borsa se aumenta rapidamente il suo valore altrettanto velocemente può perderlo.
Alleanza nazionale giocherà la partita svincolata dai sensi di responsabilità di coalizione e potrà esprimere il meglio di sé a patto che la smetta di sprecare energie in lotte intestine dettate da eventuali nuovi assetti correntizi.
Una scommessa che si aggiunge a quelle potenzialità che ci fanno credere che nulla sia scontato e che gli spazi in politica si conquistano anche con la chiarezza, la coerenza delle idee e la loro declinazione sul territorio.
Con il nostro prodotto possiamo competere con la concorrenza, direbbe un Direttore commerciale; ci dobbiamo credere e dobbiamo sentirlo nostro perché è autentico, non contraffatto ed è qualitativamente migliore degli altri.
Alleanza nazionale dovrà rappresentare una destra popolare ed europea senza complessi e consapevole di rivolgersi ad un target elettorale vastissimo pronto a raccogliere le nostre proposte di ammodernamento per il nostro Paese.

News su C. Gandolfo - IL MESSAGGERO Domenica 25 novembre 2007


Articolo di DANIELA FOGNANI

L'acqua del lago è scesa di 70 centimetri da giugno ad ottobre scorsi, la battigia è arretrata di oltre 20 metri e nella zona degli stabilimenti si è recintato abusivamente l'arenile, scavato cavità e realizzati manufatti e porticcioli. La denuncia viene dalle Guardie ecozoofile dell'Anpana (associazione nazionale protezione animali natura ambiente) del comando provinciale di Albano e dal Wwf Castelli Romani che hanno inviato una lettera al ministero dell'Ambiente, all'assessorato all'Ambiente della Regione, ai sindaci dei Comuni di Castel Gandolfo, Albano e Nemi e al presidente del Parco dei Castelli, segnalando anche che lo stato di abbandono in cui versa la zona archeologica "Le Macine", il villaggio palafitticolo dell'età del bronzo (1700 a.C.) unico in Italia che, con l'abbassamento delle acque, subirebbe il saccheggio di reperti e la polverizzazione degli stessi, venuti a contatto con l'aria.
La grave situazione ambientale, conosciuta e denunciata da tempo, avrebbe subito un'accelerazione nella scorsa estate, particolarmente secca, con una perdita stimabile in circa 4 milioni d metri cubi di acqua. Nel lago di Nemi, il cui livello dell'acqua si è abbassato di 40-50 centimetri, la perdita idrica sarebbe circa la metà, 2 milioni di metri cubi. La richiesta avanzata da Anpana e Wwf è che si proceda, da parte delle autorità competenti, ad adottare misure per tutelare il patrimonio ambientale, culturale ed archeologico dei laghi castellani, impedendo abusi e devastazioni.
La denuncia circa recenti recinzioni e manufatti abusivi lungo il lago, non sarebbe invece motivata secondo il sindaco di Castel Gandolfo, Maurizio Colacchi. «Stiamo lavorando da tempo - spiega il sindaco - per controllare le rive del lago ed eliminare abusi edilizi e situazioni di irregolarità, i controlli da parte della polizia municipale e delle guardie del Parco sono severi e non vedo chi potrebbe abusivamente, in questa situazione, perimetrare nuove aree demaniali o scavare grotte lungo il lago». Ai primi di ottobre i Guardiaparco avevano posto sotto sequestro, su disposizione della Procura di Velletri, alcuni pontili, opere in legno e muratura realizzati sull'arenile
«Per il lago - afferma Franco Medici, consigliere del Parco - non vengono applicate le norme di salvaguardia che prevedono, tra l'altro, il divieto dei prelievi di acqua e l'installazione di contatori di portata per i pozzi e non vengono effettuati controlli da parte della Regione». La diminuzione del livello delle acque, denuncia l'Anpana, è dovuta ad una serie di fattori tra i quali: prelievi diretti, pozzi denunciati ed abusivi (se ne stimano 30 mila ) che sottraggono acqua alla ricarica della falda idrica, impermeabilizzazione del suolo, intubamento dei fossi, urbanizzazione selvaggia sia con concessione che abusiva (nei Castelli ci sono cubature per 400 mila persone), disboscamenti irrazionali. Tutte concause che hanno creato una situazione ambientale grave, denuncia l'Anpana, che necessita di un intervento immediato.

Notizie dal Consiglio Comunale tenutosi il 28.11.2007


DICHIARAZIONE DI VOTO IN ORDINE AL PUNTO 8 ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 28.11.2007 – AVVIO SPERIMENTALE DEL SERVIZIO DI GESTIONE DELLE SOSTE A PAGAMENTO IN REGIME DI APPALTO IN ZONA LAGO.

Si premette che:

 La CARREGGIATA è la parte della strada normalmente destinata al transito dei veicoli che circolano su ruote. Può essere suddivisa in una o più corsie per ogni senso di marcia, può essere asfaltata o meno, e nei centri abitati di norma è delimitata dal marciapiede o dagli edifici ad essa adiacenti, mentre fuori dai centri abitati può essere delimitata da una striscia longitudinale di margine, da banchine, scarpate, argini, ecc.
 La sosta dei veicoli sulla carreggiata è sempre consentita, tranne quando ciò sia espressamente vietato da apposita segnaletica presente sul sito (art. 7 C.d.S.), o quando ricorrano specifiche condizioni espressamente previste per Legge, come la prossimità ai vertici dei marciapiedi, la presenza di strisce pedonali, di passi carrabili, ecc. (art. 158 C.d.S.).
 In ogni caso, i veicoli in sosta devono rimanere accostati al margine destro della carreggiata, e non devono recare intralcio alla circolazione veicolare o pedonale (art. 157 c.2 C.d.S.).
 Il Codice della Strada, che è Legge dello Stato, conferisce ai Comuni l'autorità di subordinare la sosta dei veicoli al pagamento di una somma, ma tale modalità di sosta può essere istituita solo all’interno di AREE DESTINATE AL PARCHEGGIO (art.7 c.1 lett.F C.d.S.) ;
 Queste AREE DESTINATE AL PARCHEGGIO, o parcheggi, sono aree specificamente ed esclusivamente destinate alla sosta dei veicoli, e la loro esistenza è espressamente prevista dalla Legge, che stabilisce, tra l’altro, che esse siano poste esternamente alla carreggiata, e che a questa siano collegate da apposite corsie di ingresso e di uscita (art.2 c.3 lett. D ed E C.d.S.). Che le aree di parcheggio debbano essere poste fuori dalla carreggiata è un concetto che il Legislatore ribadisce ripetutamente in maniera esplicita ed inequivocabile (art 3 c.1 sub34 e art.7 c.6 C.d.S.), e vale per qualunque tipo di area di parcheggio, sia quelle in cui la sosta è libera, sia quelle in cui la sosta è regolamentata a tempo e/o a pagamento.

L’Amministrazione Comunale di Castel Gandolfo in questi anni ha istituito un gran numero di posti-auto a pagamento lungo il lago. Molti di questi non sono stati creati nelle aree di parcheggio fuori dalla carreggiata, come prevede la Legge (art. 7 – COMMA 6 - del decreto legislativo 30/4/1992 nr. 285 – Codice della Strada), bensì si è preferito segnare con della vernice blu un gran numero di stalli di sosta ai margini interni delle carreggiate del lago, peraltro già poco larghe. Le aree adibite a parcheggio intorno al lago (comprensive di quelle “illegali”) dovrebbero essere circa 1200 secondo le stime del Comune riportate nella delibera.
Particolarmente disastrosa e illegale appare la situazione esistente in via dei Pescatori, ove i parcheggi a pagamento realizzati con strisce blu all’interno della carreggiata, oltre ad essere d’intralcio alla circolazione, costituiscono gravissimo pericolo per l’incolumità pubblica poiché costringono i pedoni, gli sportivi, gli abili e i diversamente abili, i giovani e meno giovani ecc. a camminare pericolosamente in mezzo alla strada (vgs. foto allegata). La sicurezza, anche stradale, non è un optional e soprattutto non lo è per pochi intimi!

Occorre pertanto individuare percorsi e metodi diversi su un tema delicato come quello della sosta a pagamento che va necessariamente regolamentata ed eventualmente appaltata a terzi in base ad una chiara, preventiva, condivisa e corretta interpretazione del Codice della Strada che deve avvenire necessariamente in Consiglio Comunale.

Non ci si può arrogare il sacrosanto diritto di citare in delibera gli artt. 5, 6 e 7 – comma 8 – del Codice della Strada per poi infrangerne, in tutto o in parte i dettami.
La maggioranza non può continuare a predicare bene nelle delibere del consiglio e a razzolare male negli atti che ne conseguono.

La proposta di delibera di affidare a ditta qualificata, in via sperimentale e “finalmente” in regime di appalto (dopo le fallimentari esperienze con GAIA e COPRES), il servizio di gestione delle soste a pagamento in zona lago, non può che trovare me, e credo anche il resto dei consiglieri di minoranza, in totale accordo, nella misura in cui, però, per darne conto alla collettività:
 l’affidamento verrà accompagnato in delibera da una preventiva e orientativa previsione dei costi, nonché da un’adeguata stima degli eventuali proventi conseguibili dal Comune, magari con l’indicazione dei reinvestimenti in termini di efficienza del sistema di trasporti e della mobilità (così come previsto dall’art. 7 – comma 7 del CDS);
 faccia riferimento ai soli parcheggi legali esistenti lungo il lago, che non ammontano certo ai 1200 indicati nella delibera.

Ancora una volta non si può non prendere atto della inesistente trasparenza di questa maggioranza e dell’ennesimo suo tentativo di strappare al Consiglio un’altra delega in bianco, esautorandolo di fatto dei propri diritti/doveri di controllo della gestione politica amministrativa del Comune.

Mi chiedo se e quando questa maggioranza intenda riappropriarsi del proprio ruolo educativo che gli compete e a cui sembra, almeno in queste circostanze, aver rinunciato. Con la messa in opera di tali parcheggi a pagamento illegali e contrari ad ogni previsione normativa l’amministrazione della città non si offre come modello da imitare, attraverso adeguate politiche rispettose della legalità di tale suggestione, da essere interiorizzate ed attuate dal privato cittadino ma addirittura ne mette a repentaglio l’incolumità. In un’ottica di rinnovamento, la testimonianza educativa dell’ amministrazione comunale può e deve esercitare un potere di indirizzo delle abitudini e degli stili di vita della popolazione.

Per i predetti motivi rimarco il mio totale disaccordo e dissenso, esprimo voto contrario alla deliberazione e chiedo che tale posizione risulti nominativamente a verbale.
C.Gandolfo, 28.11.2007

IL CONSIGLIERE COMUNALE
DALESSANDRO Raffaele

Notizie dal Consiglio Comunale tenutosi il 28.11.2007


DICHIARAZIONE DI VOTO IN ORDINE AL PUNTO 3 ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 28.11.2007 – BILANCIO DI PREVISIONE ESERCIZIO 2007 – VARIAZIONE DI ASSESTAMENTO GENERALE.
Si premette che ancora una volta si ha la sensazione che questa maggioranza sfugga al confronto su temi importanti e delicati della sua azione politica e amministrativa. E’ proprio nell’assestamento di bilancio in trattazione e cioè nella verifica della differenza tra quanto era stato programmato con il bilancio di previsione e quanto realizzato nel corso dell'anno che si condensano le maggiori contraddizioni di questa fallimentare amministrazione. La spesa corrente viene non solo aumentata, ad esempio per via della ristrutturazione che ha comportato l’apicalizzazione di diverse qualifiche professionali (poste a capo di diverse aree del Comune, anche di nuova creazione), ma viene anche irrigidita poiché si passa ad una stabilizzazione delle uscite. Ciò avrà indubbiamente riflessi per i prossimi bilanci impegnando le risorse che si renderanno disponibili.
Un’altro punto da sottolineare è che con questo aumento della spesa corrente sono state vanificate ad esempio le maggiori entrate scaturenti dagli accertamenti conseguenti dalla ripresa a tassazione di ICI, TARSU (pari ad euro 160.705,69). La conclusione è che risulta aumentata la spesa corrente rispetto a quella di investimento del Comune con naturali conseguenze negative per la collettività e in difformità agli orientamenti politici più volte espressi sia in sede nazionale che regionale.
Un’ ultima annotazione va fatta sul piano squisitamente politico. Alcune poste che vengono attualmente portate in assestamento erano indubbiamente prevedibili già da alcuni mesi. Non averle precedentemente assestate ha posto in essere l’impossibilità di una verifica democratica della spesa da parte dell’opposizione, creando un “vulnus” all’esercizio delle prerogative democratiche della stessa. Tale situazione è accentuata dal fatto che le commissioni consiliari sulla materia continuano ad essere “opportunamente” convocate dalla maggioranza a stretto ridosso del consiglio comunale, che dovrà procedere sull’approvazione delle delibere, senza che si dia all’opposizione il tempo necessario per acquisire notizie o prendere cognizione presso le varie aree interessate dei documenti posti a base della pletora di poste in entrata ed in uscita assestate.
Esempi lampanti di quanto sopra argomentato sono ad esempio, per le entrate:
 capitolo 10060/0 - imposta comunale sulla pubblicità - variazione in aumento di euro 45.032,47 rispetto a euro 27.000,00 precedentemente assestato per una previsione definitiva di euro 72.032,47. Il maggior introito per la pubblicità non può essersi creato nell’ultimo mese. Ciò è indice di una non buona previsione e quindi di una non lineare amministrazione;
 capitolo 20237/0 - contributo prov. Progetto senza confini – variazione in aumento di euro 40.000,00 rispetto al precedente assestato pari a zero. Non si è potuto neanche accertare a quale tipo di iniziativa ha fatto riferimento tale progetto e i destinatari dello stesso. ecc.
Esempi lampanti di quanto sopra argomentato sono, ad esempio, per le spese:
 capitolo 10270/0 – stipendi e assegni fissi al personale area personale – variazione in aumento di euro 8.500,00 rispetto al precedente assestato pari a zero. Aumento del costo del personale;
 capitolo 17490/0 – canone d’appalto (ASP) – variazione in aumento di euro 267.517,77 rispetto a euro 1.350.000,00 precedentemente assestato. Aumento del canone d’appalto per lo smaltimento dei rifiuti pari a circa il 20%. Non è stato possibile visionare alcun documento che ne giustificasse l’incremento.
Per i suddetti motivi si esprime voto contrario alla deliberazione e si chiede che tale posizione risulti nominativamente a verbale.
C.Gandolfo, 28.11.2007

IL CONSIGLIERE COMUNALE
DALESSANDRO Raffaele

Articolo importante

IL TIRA E MOLLA SULLA FEDERAZIONE


Il progetto di federazione del centro – destra è diventato un tormentone sinceramente stucchevole.
Se il Partito Democratico , caso unico in Europa, nasce grazie alle primarie, pur essendo un’operazione di vertice, il centro destra, pur essendo più coeso nell’opinione comune degli addetti ai lavori, non riesce a colmare il debito che ha contratto con i suoi elettori e sostenitori durante la manifestazione del 2 Dicembre 2006 dove più di un milione di persone sono scese in piazza contro il governo Prodi ma anche per un centro destra più coeso.
Credo sia l’unico caso non solo in Europa ma nel mondo intero in cui gli elettori di un coalizione siano più avanti dei vertici sull’idea di unire sempre di più le forze attraverso un coordinamento più stretto che comprenda tutti i livelli istituzionali e organizzativi; un’ idea di insieme che viene continuamente caldeggiata da Fini, ripudiata da Bossi, contrastata da Casini e palleggiata da Berlusconi.
Dal canto suo il presidente di An Fini ha deciso di sottrarsi da questa ipocrisia dilagante che utilizza il sogno della federazione come aspettativa senza un progetto e senza una scadenza temporale, per non parlare del miraggio del partito delle Libertà che viene puntualmente consegnato nelle mani del “povero Adornato” per tentare di renderlo attuabile attraverso un piano di lavoro che viene puntualmente sfumato e lasciato cadere ogni volta dai vertici della Casa delle Libertà..
Le ragioni di questa realtà che è sotto gli occhi di tutti è più semplice di quanto si possa pensare.
L’individualismo come prerogativa generale di una destra che non vuole rinunciare minimamente ad un pezzetto di sovranità particolare nel panorama politico; la difesa della Lega di un alto consenso concentrato in poche regioni del nord per cui confluire in un contenitore più grande rischierebbe l’annacquamento di alcune battaglie importanti come il federalismo e l’autonomia, quantomeno fiscale, della Padania ed il potere di interdizione che piace tanto a Casini e all’Udc che verrebbe meno in una federazione dove le decisioni verrebbero prese collegialmente secondo criteri maggioritari.
Questi interessi, seppur legittimi, vanno a cozzare contro un elettorato che è unito da una visione ordinata della vita , da un federalismo compatibile , da tradizioni cattoliche liberali sociali e popolari e dalla convinzione che il mercato globale debba essere mitigato attraverso un’economia sociale di mercato che , tradotto in termini più espliciti, vorrebbe dire scelte politiche in grado di promuovere un liberismo dal volto più umano.
L’ imbuto in cui si trova il centro destra e questa sua contraddizione di fondo può essere superata solo attraverso una specularità del quadro politico; un’accelerazione che può provenire dal successo della nascita del PD proprio nella sua visione e vocazione maggioritaria.
Se il partito di Veltroni vedrà realizzate le sue ragioni tutto cambierà; se, al contrario, sarà un fallimento nulla sarà come prima ed è presumibile una decomposizione –ricomposizione dei due poli.
Il rischio è altissimo nel centro destra se il governo Prodi riuscirà a girare la boa della finanziaria e se l’effetto calamita del PD dovesse sortire qualche effetto.
Lo sgretolamento non colpisce solo la maggioranza di questo governo litigiosa e inconcludente ma pur sempre unita dalla gestione del potere e dall’antiberlusconismo.
Il logorio colpisce anche questa minoranza, ora maggioranza nel Paese , più preoccupata a scommettere su spallate che non sortiscono alcun effetto e sorda dinanzi al messaggio forte e chiaro che proviene dal suo elettorato:
INSIEME , UNITI AL GOVERNO DELL’ITALIA!

12 ott 2007

Mozione su misure di contenimento della pressione fiscale


Al Signor Sindaco del
Comune di Castel Gandolfo

Al Presidente
del Consiglio Comunale


M O Z I O N E

Oggetto: misure di contenimento della pressione fiscale e delle tariffe comunali.


IL CONSIGLIO COMUNALE

CONSIDERATO CHE
•Lo stato dei conti pubblici è allarmante e la legge finanziaria 2008 appena varata penalizza ulteriormente cittadini, famiglie e imprese, senza fare intravedere alcun significativo miglioramento per le finanze pubbliche, per il potere di acquisto dei cittadini e per lo sviluppo in senso lato,

DELIBERA DI IMPEGNARE IL SINDACO E IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO:

1.a non aumentare la pressione fiscale e le tariffe, secondo le facoltà attribuite dalla legge nell’ambito dell’autonomia riconosciuta agli enti locali, per evitare che i dispositivi appena varati dal Governo per il 2008 determinino un ulteriore impoverimento per i cittadini e le imprese, con un conseguente freno allo sviluppo e quindi un rischio crescente di riduzione dell’occupazione;
2.ad attivarsi nei confronti del Parlamento per sollecitare provvedimenti che vadano nel senso generale di un abbattimento del livello complessivo di pressione fiscale con criteri di maggiore equità e giustizia con particolare priorità di intervento sulle fasce di reddito più basse;
3.ad adoperarsi nei confronti del Parlamento per sostenere iniziative di legge o attività emendative che, ponendo al centro dell’attenzione la famiglia, perseguano i seguenti obiettivi: riduzione delle aliquote Irpef e sostituzione delle detrazioni partendo dal basso, ovvero fasce di reddito basse e soggetti deboli; introduzione del quoziente familiare nella determinazione del reddito, in particolare per le famiglie monoparentali e con più figli a carico; introduzione di sistemi per il contrasto di interessi che consentano la deducibilità alle famiglie dei costi sostenuti, in particolare in materia di sanità, scuola e casa; introduzione di deduzioni fiscali per le giovani coppie con contratto di locazione ed istituzione di un fondo presso la cassa depositi e prestiti che favorisca l’acquisto della prima casa in edilizia economica e popolare;
4.a sostenere presso gli organi parlamentari iniziative di legge che alleggeriscano la pressione fiscale sulle imprese, in particolare piccole e medie, e che perseguano i seguenti obiettivi: revisione degli studi di settore, restituendo agli stessi esclusivo valore di accertamento e non di determinazione del reddito delle imprese eliminando l’indice di normalità economica; assunzione a rango di norma costituzionale del principio di irretroattività delle normative in materia fiscale e piena valorizzazione dello statuto del contribuente; eliminazione della burocrazia inutile per tutte le imprese; istituzione di crediti di imposta intelligenti che tengano conto della specificità delle aziende e contestuale eliminazione della contribuzione a pioggia; istituzione di imposte sostitutive sui redditi e irap che prevedano aliquote agevolate ridotte per i redditi prodotti dai giovani e incentivazioni per le imprese che stabilizzino a tempo indeterminato lavoratori a contratto flessibile; riduzioni di aliquote per i redditi incrementali prodotti dalle aziende rispetto all’anno precedente e detassazione degli straordinari; introduzione di crediti di imposta intelligenti per favorire le imprese che producono ricerca e innovazione anche in programmi pluriennali; introduzione di tassazione forfetaria ridotta per le microimprese, abbattimento di burocrazia e costi fiscali per i passaggi generazionali delle piccole e medie imprese spesso a conduzione familiare; estendere la platea dei vantaggi fiscali all’associazione di solidarietà sociale;
5.ad attivarsi nei confronti del Parlamento e del Governo per fare in modo che le risorse necessarie agli interventi suddetti vengano reperite con un taglio drastico dai conti della politica a tutti i livelli e degli enti inutili, diminuendo in modo significativo la spesa pubblica e con il gettito aggiuntivo determinato dal volano di crescita straordinaria derivante dall’alleggerimento della pressione fiscale complessiva.


Castel Gandolfo, 08 ottobre 2007

IL CONSIGLIERE PROPONENTE
(DALESSANDRO Raffaele)

Mozione su iniziative per la sicurezza dei cittadini


Al Signor Sindaco del
Comune di Castel Gandolfo

Al Presidente
del Consiglio Comunale


M O Z I O N E

Oggetto: iniziative per la sicurezza dei cittadini.


IL CONSIGLIO COMUNALE

PREMESSO CHE
•Un’amministrazione territoriale, pur non dovendo sostituire le istituzioni destinate dal sistema costituzionale a garantire l’ordine e la sicurezza pubblica (anzitutto la Polizia e i Carabinieri), collabora tuttavia con esse per la parte di propria competenza;
•In molti territori le polizie locali intervengono “in esclusiva” in materia di infortunistica stradale, liberando le forze di polizia nazionali per le attività loro proprie;
•Fra Comuni presenti in aree omogenee si sta diffondendo la buona pratica di consorziare i corpi di polizia locale, per consentire una programmazione e un quadro di interventi più efficaci, per esempio con la predisposizione di turni di notte;
•L’attività di formazione si rivela sempre più importante per arrivare a modalità di intervento tendenzialmente univoche;
•I compiti più estesi svolti dalla vigilanza privata liberano per gli interventi di più stretta competenza le forze di polizia nazionali;
•L’uso più ampio dei sistemi di videosorveglianza fissa concorre alla prevenzione di molti reati e contro il deturpamento di edifici pubblici: essi possono non essere impediti dal frequente passaggio di unità di polizia, nazionali o locali, ma possono essere scoraggiati dalla videoregistrazione;

DELIBERA DI IMPEGNARE IL SINDACO E IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO

1.a investire nella formazione degli agenti della polizia locale (anche mediante l’utilizzo dei fondi di cui all’art. 208 del Codice della Strada), con corsi mirati e, il più possibile, integrati, cioè pronti a raccogliere e a utilizzare l’esperienza delle forze di polizia di dimensione nazionale, adoperando metodologie didattiche innovative, come l’e-learning, da inserire in moduli di apprendimento che comprendono anche momenti di formazione tradizionale;
2.a puntare ad uno scambio informativo fra polizia locale e forze di polizia nazionali, veloce e caratterizzato da reciprocità, concordando protocolli operativi compatibili fra le varie forze in campo, reciprocamente condivisi e applicati (in tal modo attività che possono essere svolte indifferentemente dalla polizia locale o dalle polizie nazionali non subiscono differenze di impostazione in base a chi opera); realizzando inoltre l’interconnessione tra la sala operativa della polizia locale e quelle della Polizia di Stato e dei Carabinieri, per dividere il lavoro senza sovrapposizioni e intervenire con immediatezza lì dove è necessario;
3.a valorizzare, nel contesto generale della sicurezza urbana, il lavoro degli istituti di vigilanza privata, con i quali individuare una forma di collaborazione “in automatico”, che non faccia disperdere risorse umane e materiali;
4.a promuovere e, nei limiti del possibile, sostenere finanziariamente, con un sistema di partecipazione che coinvolga i privati interessati e le associazioni di categoria, la graduale diffusione di sistemi di vigilanza passiva, anzitutto le videocamere, senza far venir meno il controllo di una determinata zona ritenuta “a rischio” (in chiave di prevenzione e di contrasto, per es. delle scritte sui muri ), realizzato a distanza dalla centrale operativa;
5.ad individuare le zone più a rischio di criminalità (specialmente delle frazioni) ed incrementarle di adeguati impianti di illuminazione, che rendano efficace la videosorveglianza;
6.ad introdurre nelle frazioni il vigile di quartiere, con una collaborazione con i due corpi di polizia nazionali finalizzata a formare pattuglie miste composte da un agente della Polizia locale e un poliziotto o un carabiniere, moltiplicando così il numero delle pattuglie medesime;
7.a realizzare un protocollo di intesa con comuni confinanti, per stabilire forme di intervento continuato e non episodico fra le differenti polizie municipali;
8.ad intensificare, specie nelle aree intorno al lago, i controlli del commercio gestito da extracomunitari, al fine di verificare l’esatto adempimento delle disposizioni valide per gli operatori economici italiani, evitando improprie concorrenze fondate sulla vendita di merci contraffatte o sullo sfruttamento del lavoro nero;
9.ad eliminare zone – anche fisiche – di tolleranza basata sulla mera circostanza che ci si trova di fronte a extracomunitari, favorendo l’integrazione e controllando l’inserimento a scuola dei figli degli extracomunitari;
10.a porsi come interlocutore privilegiato delle strutture di recupero pubbliche e private dalle tossicodipendenze, offrendo tutta la collaborazione possibile, e facendo conoscere le opportunità di recupero esistenti sul territorio;
11.a formare e inserire personale volontario che prevenga e contrasti eventuale attività di spaccio nelle scuole;
12.a promuovere, con l’aiuto di associazioni che hanno già maturato esperienza in tal senso, in collaborazione con gli istituti scolastici e con le banche, corsi di educazione all’uso responsabile del denaro, in chiave di prevenzione dell’usura e del gioco d’azzardo, utilizzando con gli studenti l’apporto di testimonial, cioè di persone che, avendo vissuto in prima persona il problema, sono in grado di raccontare come se ne esce.


Castel Gandolfo, 08 ottobre 2007


IL CONSIGLIERE PROPONENTE

(DALESSANDRO Raffaele)

Mozione su Festa dei Nonni

Al Signor Sindaco del
Comune di Castel Gandolfo

Al Presidente
del Consiglio Comunale


M O Z I O N E

Oggetto: 2 ottobre – Festa dei Nonni.


IL CONSIGLIO COMUNALE

PREMESSO
•Che il 2 ottobre è stata festeggiata in tutta Italia la Festa dei Nonni così come istituito dalla legge n. 159 del 31 luglio 2005, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale nr. 187 del 12.08.2005;
•Che, sebbene di recente istituzione, la Festa nazionale dei nonni ha riscontrato nelle manifestazioni degli anni scorsi e anche di quest’anno grande successo ed approvazione da parte di chi si è sentito partecipe in un momento di sensibilità che restituisce il valore nella famiglia e nella società, dell’importante ruolo dei nonni;
•Che la ricorrenza di un giorno dedicato ai nonni riveste grande importanza educativa nei nipoti di tutte le fasce di età;

TENUTO CONTO
•Che, in un Paese di persone adulte come l’Italia, si contano complessivamente ben quattordici milioni di nonni e nonne che rappresentano un patrimonio di esperienza, saggezza e memoria storica che va riconosciuta ed esaltata;
•Che pertanto occorre valutare la figura dei nonni e considerarla risorsa per la società intera;
•Che rispetto alle iniziative consolidatesi in tutte le città d’Italia (ad esempio con momenti di incontro nelle scuole dei nonni con i nipoti, proiezione di messaggi sms che i nipoti hanno inviato ai loro nonni per dimostrare tutto il loro affetto, premiazione di quelli più originali, ecc.) l’amministrazione comunale di Castel Gandolfo, oltre a non aver minimamente ricordato la festa, neanche con un manifesto, non ha saputo neanche creare alcun evento o iniziativa tesa ad esaltare l’importanza che i nonni ricoprono nella nostra società sia direttamente per i nipoti e per i giovani, sia in generale per le famiglie;

DELIBERA

di impegnare il Sindaco e il Presidente del Consiglio, affinché promuovano e adottino per gli anni a venire in tutti i settori (scolastici, sociali, ecc.) iniziative varie che coinvolgano i cittadini nella celebrazione di un così importante evento quale è la “FESTA DEI NONNI”.

Castel Gandolfo, 08 ottobre 2007

IL CONSIGLIERE PROPONENTE

DALESSANDRO Raffaele

30 set 2007

2 ottobre - FESTA DEI NONNI......


I nonni e le nonne sono veri e propri Angeli Custodi di nipoti e bambini. Il 2 ottobre, festa degli Angeli Custodi, é l'occasione per manifestare attraverso una grande "Festa dei Nonni" tutta la sincerità dei sentimenti di amore, affetto, riconoscenza, tenerezza, che riescono a suscitare in nipoti e bambini. È quello fra nonni e nipoti un rapporto incantato dove i sentimenti trovano una giocosa espressione di purezza, spontaneità, trasporto incondizionato. La giornata a loro dedicata é il riconoscimento ufficiale del loro valore sociale, ma soprattutto educativo, affettivo, culturale e personale nei confronti dei nipoti, che in poco tempo ha riscosso un unanime consenso. La "Festa dei Nonni" diventa infatti istituzionale con la legge n. 159 del 31 luglio 2005. Niente più dubbi quindi sulla "dovuta importanza al ruolo svolto dai nonni all'interno delle famiglie e della società in generale". Nel 2005 la Festa Nazionale dei Nonni ha coinvolto più di venti milioni di italiani tra nipoti e nonni.

A tutti i nonni e le nonne di Castel Gandolfo e del mondo, un personale e sincero augurio da Raffaele DALESSANDRO - consigliere di Alleanza Nazionale al Comune.

13 set 2007

13 ottobre - AN in piazza su tasse e sicurezza


AN: FINI, 13 OTTOBRE IN PIAZZA PER ACCELERARE AGONIA PRODI

Roma, 12 set - Il presidente di Alleanza nazionale, Gianfranco Fini, ha riunito oggi in un hotel romano tutti i dirigenti e coordinatori regionali del partito per mettere a punto la strategia organizzativa in vista della "grande manifestazione popolare" che AN ha indetto per il 13 ottobre contro le tasse e sulla sicurezza, per "accelerare l'agonia del governo Prodi, che prima se ne va e meglio è per tutti".
"Contiamo in una grande risposta popolare - ha detto il leader di An - non solo del partito ma anche per l'afflusso di moltissima gente, al di là dell'appartenenza politica, che sente la necessità di esprimere un dissenso sul carico fiscale sempre più pesante e una forte protesta per la sicurezza che non è garantita". "Un tema - conclude Fini - che la sinistra cerca scompostamente di affrontare dopo aver, in primo luogo, con l'indulto, creato insicurezza".
AN IN PIAZZA IL 13 OTTOBRE SU TASSE E SICUREZZA
Il presidente di Alleanza nazionale, Gianfranco Fini, ha annunciato che il 13 ottobre An sarà in piazza per la "sicurezza" ma anche per un "fisco giusto" contro "l'oppressione fiscale del governo". "Diamo appuntamento a tutti in piazza a Roma il 13 ottobre - ha detto il leader di An in una recente intervista - per un fisco giusto e per la sicurezza del cittadino. Alleanza nazionale farà la sua parte".

7 set 2007

Mozione su trasparenza e accesso informatizzato su internet ai documenti di Giunta e del Consiglio Comunale


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Al Signor Sindaco del
Comune di Castel Gandolfo


M O Z I O N E

Oggetto: trasparenza e accesso informatizzato in rete civica (internet) ai documenti di Giunta

e del Consiglio Comunale.


IL CONSIGLIO COMUNALE

PREMESSO CHE
L’art. 10 del Testo Unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali “Diritto di accesso e di informazione” al punto 1 cita “tutti gli atti dell’amministrazione sono pubblici, ad eccezione di quelli riservati per espressa indicazione..….” e che al punto 2 vengono individuate indicazioni per garantire tale diritto di accesso e di informazione demandando comunque ad apposito regolamento;
L’art. 41 (partecipazione dei cittadini) dello Statuto del comune di Castel Gandolfo stabilisce, tra l’altro, che il Comune garantisce l’effettiva partecipazione democratica di tutti i cittadini all’attività politico-amministrativa, economica e sociale della comunità anche su base di quartiere e frazione;
L’art. 51 (svolgimento dell’attività amministrativa ) dello Statuto del Comune di Castel Gandolfo prescrive, tra l’altro, che il Comune informa la propria attività amministrativa ai principi di democrazia, partecipazione e di semplicità delle procedure;

RILEVATO CHE
le deliberazioni della Giunta e del Consiglio Comunale, atti fondamentali del Comune e inseriti nella rete civica (sito internet), sono pubblicati solo con i titoli, in quanto non viene visualizzato il testo delle stesse deliberazioni, né tanto meno i documenti eventualmente allegati;
anche le mozioni, le interrogazioni, le interpellanze ecc., non sono pubblicate sul sito, pur costituendo atti rilevanti dell’esercizio dell’attività e del sindacato ispettivo dei Consiglieri, attraverso i quali i cittadini possono percepire e controllare l’attività svolta dai propri rappresentanti eletti in Comune;
la mancata pubblicazione delle deliberazioni della Giunta e del Consiglio, nonché degli altri documenti sopra menzionati nella rete impedisce il libero accesso informatizzato agli stessi e la compiuta trasparenza degli atti del Comune;

TENUTO CONTO CHE
nel corso degli ultimi anni sono intervenute importanti innovazioni legislative volte a ridisegnare il rapporto tra la Pubblica Amministrazione e il cittadino, sottraendo quest’ultimo da una condizione di sudditanza nei confronti del potere pubblico ed aumentandone nel contempo gli strumenti di tutela, conoscenza e di intervento attivo culminati nel principio della trasparenza amministrativa di cui alla legge nr. 241/1990;
i principi di pubblicità e trasparenza della P.A. sono stati in seguito ribaditi anche dalla legge 7 giugno 2000 nr. 150 recante la “Disciplina delle attività di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni“ laddove tra i Principi Generali enunciati agli artt. 1 e 2 viene disposto che le attività di informazione e di comunicazione della P.A. sono finalizzate, tra l’altro, a illustrare le attività delle istituzioni e il loro funzionamento e sono attuate con ogni mezzo di trasmissione idoneo ad assicurare la necessaria diffusione di messaggi, anche attraverso le strutture informatiche;

CONSIDERATO
che, per quanto riguarda i mezzi utilizzabili per rispettare i suddetti principi di trasparenza e pubblicità, è utile fare riferimento al Decreto Legislativo 7 marzo 2005, nr. 82 recante “Codice dell’amministrazione digitale” ed in particolare i seguenti articoli:

Ø art. 2 che, nel definire le finalità della norma, dispone che lo Stato deve assicurare tra l’altro la disponibilità, l’accesso, la trasmissione, la conservazione e la fruibilità dell’informazione in modalità digitale ed agisce a tale fine utilizzando, con le modalità più appropriate, le tecnologie dell’informazione e della comunicazione;
Ø art. 12 che, disciplinando le norme generali per l’uso delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni nell’azione amministrativa, dispone che:
- le PP.AA. utilizzano le tecnologie dell’informazione e della comunicazione per la realizzazione degli obiettivi di efficienza, efficacia, economicità, imparzialità, trasparenza, semplificazione e partecipazione (comma 1);
- le PP.AA. adottano le tecnologie dell’informazione e della comunicazione nei rapporti interni (comma 2).
Ø ma soprattutto l’art. 9, rubricato per l’appunto “Partecipazione democratica elettronica”, che introduce un importante principio, disponendo che lo Stato favorisce ogni forma di uso delle nuove tecnologie per promuovere una maggiore partecipazione dei cittadini al processo democratico e per facilitare l’esercizio dei diritti politici e civili sia individuali che collettivi;


IMPEGNA IL SINDACO:

1. a predisporre e attivare ogni utile iniziativa per l’inserimento e la visualizzazione del testo delle delibere (di Giunta e di Consiglio) mozioni, interrogazioni, interpellanze, ecc. nella rete civica (internet), assicurando l’informazione informatizzata sull’attività del Comune e garantendo la piena trasparenza dell’azione amministrativa, basilare per la partecipazione dei cittadini alla vita politica e amministrativa dell’Ente;
2. a riferire al Consiglio Comunale entro 60 giorni dall’approvazione della presente mozione.

INVITA IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE

A procedere nei tempi e nei modi previsti dal Regolamento per la comunicazione al Consiglio Comunale da parte del Sindaco sui punti sopra indicati.


Castel Gandolfo, 07 settembre 2007


IL CONSIGLIERE PROPONENTE
(DALESSANDRO Raffaele)

Interrogazione su incendi boschivi presentata in data 07.09.2007


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Al Signor Sindaco del
Comune di Castel Gandolfo



INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA IN CONSIGLIO COMUNALE

Oggetto: Previsione, prevenzione e lotta attiva agli incendi boschivi.



PREMESSO CHE

come ogni anno, approssimandosi la stagione estiva, il fenomeno degli incendi boschivi si è ripresentato puntualmente con crescente grado di pericolosità per la sicurezza dei cittadini, causando, oltre ai prevedibili effetti disastrosi, anche gravi conseguenze sull’ambiente, sul clima, sull’accentuazione dei fenomeni di erosione e desertificazione;
è onere degli Enti Locali svolgere costantemente un’efficace e mirata opera di prevenzione e di sensibilizzazione nei confronti di tale fenomeno;
secondo le statistiche nazionali più del 60% dei roghi in Italia è di origine dolosa e più del 15% è di natura colposa;

PRESO ATTO
della delicata situazione della Regione Lazio e più in particolare dell’area lacustre di Castel Gandolfo, compresa tra l’istituto “Mondo Migliore” e l’Hotel “Villa degli Angeli”, ove lunedì 23 luglio 2007 alle ore 20,00 circa è divampato un incendio pericolosissimo che ha richiesto l’intervento prolungato per tutta la notte di numerose squadre dei Vigili del Fuoco, del Corpo Forestale e delle Forze dell’Ordine, nonché l’impegno della Protezione Civile e di Associazioni di volontariato;
che alcune famiglie sono state costrette ad evacuare la zona;


POSTO
che non può sottacersi in questa circostanza la pericolosità determinata dall’abbandono del materiale di risulta dopo i tagli cedui dei boschi (tagli anche irregolari) che circondavano gran parte del periplo lacustre, che costituiva e costituisce una miccia potenziale a favore dei malintenzionati;

CONSIDERATO
che bisogna intervenire definitivamente sul territorio per un maggior controllo e una maggiore sensibilizzazione della cittadinanza, oltre che con un efficace programma antincendio comune a tutta la zona circostante il lago;

PRESO ATTO
che per il rischio frane, dopo i danni provocati dagli incendi, è stato chiuso al transito veicolare e pedonale un tratto del lungolago che dalla strada d’accesso al ristorante “Culla del Lago” porta all’incrocio terminale di via dell’Acqua Acetosa fino alla sbarra di accesso al bosco;

SOTTOLINEATO
che in particolar modo il Comune di Castel Gandolfo, per effetto di tali incendi ha subito enormi danni non solo per quanto riguarda il patrimonio boschivo e paesaggistico, ma anche per le infrastrutture di comunicazione e le attività economiche e sociali, senza considerare la necessità, come innanzi detto, per alcune famiglie di abbandonare momentaneamente le proprie abitazioni minacciate dalle fiamme;

TENUTO CONTO
del decreto approvato dal Consiglio dei Ministri con cui è stato dichiarato lo stato di emergenza in relazione alla diffusione di incendi e fenomeni di combustione nei territori delle regioni dell’Italia centro-meridionale che aprirebbe dunque la strada per l’accesso a tutte le provvidenze previste dalla normativa vigente per il risarcimento dei danni causati dai devastanti roghi di questi ultimi mesi,


INTERROGA IL SINDACO PER SAPERE:


§ se e quali attività di previsione e prevenzione sono state attuate dal Comune secondo le attribuzioni stabilite dalla Regione Lazio;
§ quali concrete iniziative sono state intraprese a seguito degli ultimi incendi boschivi;
§ quanti e quali finanziamenti sono stati eventualmente richiesti alla Regione o ad altri Enti;
§ quali stanziamenti ha eventualmente predisposto l’Amministrazione Comunale per far fronte alle situazioni di prevenzione;
§ se e quale messaggio informativo e in quale forma di comunicazione, ai sensi della legge 7.6.2000 nr. 150, è stato divulgato dal Comune, anche tramite l’U.R.P. (Ufficio Relazioni con il Pubblico) alla popolazione in merito alle cause scatenanti l’innesco di incendio e alle norme comportamentali da rispettare in situazioni di pericolo;
§ se, con riferimento ai dettami di cui alla legge nr. 353/2000 (art. 10), il Comune ha già provveduto o intende provvedere a censire, tramite apposito catasto, i soprassuoli già percorsi dal fuoco nell’ultimo quinquennio, avvalendosi anche dei rilievi effettuati dal Corpo Forestale dello Stato.

Si richiede risposta scritta al Consiglio.


Castel Gandolfo, 07 settembre 2007



IL CONSIGLIERE PROPONENTE
(DALESSANDRO Raffaele)

6 set 2007

DA AN UNA LODEVOLE INIZIATIVA.


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Al via la campagna di Alleanza Nazionale “Acquista solo merce sicura”
che partirà a Roma da alcuni circoli di Alleanza Nazionale.
L'obiettivo degli organizzatori e' quello di contrastare i rischi che
incorrono i bambini nell'utilizzare alcune tipologie di giocattoli,
arginando la contraffazione delle merci attraverso l'informazione
agli utenti, distribuendo migliaia di volantini nelle strade della
Capitale. L'iniziativa è promossa da Piergiorgio Benvenuti, capogruppo
di Alleanza Nazionale alla provincia di Roma.
«In Italia, lo scorso anno - ricorda Benvenuti - le Dogane hanno
bloccato per il solo reato di contraffazione 1.136.000 giocattoli in
ingresso sul nostro territorio, mentre la Guardia di Finanza ha
sequestrato 7.249.369 giocattoli non conformi alle norme di sicurezza
già immessi sul nostro mercato. In Europa il numero complessivo
di posti di lavoro persi a causa della contraffazione si aggira
intorno a 200mila e si stimano perdite per il settore intorno agli 1,5
milioni di euro. In pratica, un giocattolo su dieci è contraffatto.
Solamente nel 2004 ad esempio sono stati sequestrati nel mercato
comunitario più di 18 milioni giocattoli in circa 350 azioni di forza
contro i commercianti non autorizzati, con un incremento del fenomeno,
rispetto al 2003, del 47%, ma che si sta ampliando sensibilmente
».
«Proseguiremo - conclude Benvenuti - in altre zone commerciali
dove è evidentissima la presenza della piaga dell'ambulantato abusivo,
un fenomeno che sta dilagando nella città di Roma, sia nelle
periferie che nel centro, e anche nei comuni della Provincia».
Fra le proposte di Benvenuti vi è quella dell'implementazione di un
'Osservatorio contro la contraffazione commerciale presso la provincia
di Roma, la regione Lazio e il comune di Roma. In materia di
contraffazione l'esponente di AN ha anche sollecitato un maggiore
intervento delle Guardie Provinciali.

5 set 2007

interrogazione accesso al lago per disabili presentata in data 08.08.2007




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Al Sig. Sindaco
del Comune di Castel Gandolfo


INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA IN CONSIGLIO COMUNALE


Oggetto : Accessi per diversamente abili alla Spiaggia del Lago.

Premesso che l’attuale status del lago comporta, tra l’altro, la necessità di interventi importanti per il recupero ambientale, tesi a far fronte all’impoverimento della vegetazione riparia e conseguentemente alla sparizione di molte forme di vita legate all’acqua, tali da compromettere l’ecosistema lacustre per gli anni a venire;

Tenuto conto che occorre procedere a lavori che consentano di valorizzare la nuova superficie, generata dall’abbassamento importante ( e per certi versi drammatico ) del livello storico delle acque dello specchio lacustre;

preso atto che nel corso di questi giorni si stanno svolgendo alcuni lavori riguardanti gli accessi alla spiaggia del lago, che interessano l’omonima via, a partire dalla piazza ( incrocio tra Via A. Gramsci e Via dei Pescatori ), fino a circa 1 km dall’incrocio con Via 4 Dicembre ( Chiesa ),

verificato che, in base all’attuale stato dei lavori, risulterebbe soltanto un accesso per i diversamente abili e per di più soltanto verso la fine ( dopo l’incrocio con Via 4 Dicembre ) del tratto interessato da stabilimenti balneari,

posto che esiste un generale malcontento tra i cittadini disabili, che, a causa della loro condizione “speciale”, vedono limitata la possibilità, alla stregua di un comune cittadino, di disporre in piena autonomia e libertà del tempo libero e, quindi, anche del loro diritto allo svolgimento delle attività turistiche e ricreative;

considerato che la realizzazione di ambienti “a misura d’uomo” prevede l’integrazione di interventi e competenze diversificati, al fine di ottenere l’eliminazione di ogni impedimento alla funzionalità motoria dell’individuo e l’annullamento delle situazioni di disagio per il raggiungimento di un soddisfacente benessere psicofisico;

appurato che tra i compiti primari di ogni Amministrazione vi è l’adoperarsi, attraverso la predisposizione di appositi piani di abbattimento delle barriere architettoniche, per la rimozione di eventuali ostacoli, come disciplinato dalla legge n. 104 del 1992, all’art. 23,


interroga il Sindaco per sapere:

· se siano previsti nel corso delle opere, altri accessi simili a quello già in via di realizzazione, e, in caso positivo, se siano previsti nelle vicinanze di stabilimenti balneari atti ad accogliere persone con disabilità (al momento carenti ).
· se in tale contesto di lavori sia possibile prevedere l’effettiva realizzazione di opere volte all’eliminazione delle barriere architettoniche che permettano alle persone diversamente abili e all’utenza in generale (soprattutto famiglie con bambini trasportati in passeggini) una mobilità più facile e completa a tutta l’area lacustre. Ciò mediante la trasformazione di una delle due scale di ogni accesso al lago in rampa con pendenza a norma, ringhiera corrimano e pavimentazione in cemento rigato antisdrucciolo.

In attesa di risposta scritta, si porgono distinti saluti,

Castel Gandolfo, 08.08.2007

i consiglieri :


CELSI Maurizio

DALESSANDRO Raffaele

DE ANGELIS Alberto

4 set 2007

interrogazione dossi artificiali presentata in data 06.07.2007




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Al Signor Sindaco
del Comune di Castel Gandolfo

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA IN CONSIGLIO COMUNALE

Oggetto: Realizzazione di dossi artificiali su strade principali. Fonte di pericolo e insicurezzaper i cittadini.

PREMESSO che ormai le strade di Castel Gandolfo (come segnalato da alcuni cittadini delle frazioni di Mole e Pavona) stanno diventando veri percorsi di guerra per la cattiva abitudine di costellarle di quei "salti" chiamati DOSSI ARTIFICIALI. L’amministrazione continua a predisporre dossi stradali incurante della vigente normativa italiana. Dossi di altezza eccessiva (anche più di 15 cm) e soprattutto pendenza spropositata (circa il 30% che li rende simili a dei gradini) che diventano più pericolosi che utili.

PRESO ATTO che ultimamente (da oltre un mese) sono stati predisposti altri due "rallentatori di velocità" (dossi artificiali), a distanza ravvicinata l’uno dall’altro, lungo Via S. Spirito (all’incirca all’altezza dell’ingresso ai campi da golf – GOLF RESORT);

RITENUTO che tale ennesima decisione è da ritenersi INSPIEGABILE poiché non rispetta quanto previsto dal Codice della Strada. Come è ben noto via S. Spirito, grazie al valido collegamento con la Nettunense, è diventata un’arteria importante per chi vuole evitare il traffico cittadino e gli incroci regolati dai semafori.Questa via è quindi di rilevante utilizzo, e può considerarsi, a ragion veduta, "percorso preferenziale" e alternativo per le ambulanze che provengono dall'Ospedale di Albano Laziale o devono raggiungere il nosocomio nel più breve tempo possibile.Lo stesso discorso si può estendere ai veicoli dei Vigili Del Fuoco. Immaginate le difficoltà di una autobotte degli stessi che deve superare quei veri e propri "ostacoli".Altrettanto grave è, a nostro avviso, la dimenticanza relativa al transito dei mezzi delle Forze dell’Ordine che risulterebbero fortemente penalizzati nelle circostanze di pronto intervento.

LETTA la normativa di riferimento su dossi e rallentatori. A tal proposito:Il Codice della Strada (D.L 285/1992), all’art. 3, (Definizioni), comma 41, definisce il dosso: “RACCORDO CONVESSO (dosso): raccordo tra due livellette contigue di diversa pendenza che si intersecano al di sopra della superficie stradale.Tratto di strada con andamento longitudinale convesso”.Il Regolamento di Attuazione del Codice della Strada (DPR 495/1992, come modificato dal DPR 610/96), all’art. 179 (art. 42 Cod. Str.) prescrive per i rallentatori di velocità al comma 5:“I dossi artificiali possono essere posti in opera solo su strade residenziali, nei parchi pubblici e privati, nei residences, ecc.; possono essere installati in serie e devono essere presegnalati. Ne è vietato l'impiego sulle strade che costituiscono itinerari preferenziali dei veicoli normalmente impiegati per servizi di soccorso o di pronto intervento”.L’art. 179 del Regolamento di attuazione del Codice, per i dossi realizzati in opera prescrive:limite di velocità di 30 km/h;lunghezza minima di 1,2 m (non sono posti dei massimi per la sua estensione);altezza massima di 7 cm.visibilità degli stessi sia di giorno sia di notte.4. L'art. 3, punto 58 del CdS definisce Strada Residenziale la zona urbana in cui vigono particolariregole di circolazione a protezione dei pedoni e dell'ambiente, delimitata lungo le vie di accessodagli appositi segnali di inizio e fine.La direttiva Min.LL.PP. 24 ottobre 2000, pubblicata nella Gazz. Uff. 28 dicembre 2000, n.301,al punto 5.6 tratta degli impieghi non corretti della segnaletica stradale complementaree ricorda che “il loro permanere in opera, in caso di incidenti riconducibili alla loro colloca-zione, può dar luogo a responsabilità in capo a chi ne ha disposto la collocazione o a chi nonne ha disposto la rimozione.”

TENUTO CONTO che non sempre i dossi sono una soluzione efficace per garantire la moderazione del traffico e la sicurezza degli utenti deboli della strada o dei cittadini che li richiedono. Occorre infatti fare attenzione ai limiti di utilizzabilità di tali dispositivi, e soprattutto al tipo di strada su cui essi sono installati.

CONSIDERATO che nell'ambito della realizzazione dell'opera in trattazione esistono anche irregolarità tecniche e provo a farne un elenco:1) il segnale di pericolo verticale che dovrebbe indicare la presenza dei dossi è inesistente da ambeduei lati;2) non esiste alcun segnale di preavviso;3) il dosso stesso è poco visibile a causa del colore del materiale impiegato per il dispositivo identico aquello del piano viabile (asfalto);4) il limite di velocità non esiste da nessuno dei due lati e quindi i dossi sono a tutti gli effetti fuorinorma;5) l'altezza dei dossi supera abbondantemente il limite massimo previsto dalla norma e pertanto questidispositivi sono FUORILEGGE. 6) la realizzazione del dosso stesso e il tipo di materiale impiegato (asfalto), incrementanosicuramente il rumore prodotto dal traffico sulla strada. Si ricordano i limiti imposti dalla legge alle emissioni sonore in area urbana (DPCM 10 Marzo 1991).


POSTO che risulta assurdo non concedere lo spazio necessario per la circolazione delle biciclette in quanto non essendoci piste ciclabili il passaggio sui dossi artificiali, completamente illegali, rappresenta un serio pericolo per gli utenti.Nella circostanza, purtroppo, si è costretti a sottolineare la leggerezza con cui l'Amministrazione ha intrapreso iniziative che si sono rivelate LESIVE per la cittadinanza ignorando i contenuti di quanto previsto dal Codice della Strada. Almeno in questa circostanza, appaiono purtroppo evidenti le lacune, in fatto di politiche per la viabilità, dell’Amministrazione.

RIBADITO che i segni lasciati dai veicoli sulla carreggiata sono testimonianza di un’ inadeguatezza dell’opera che è solo fonte di pericolo e rischio oggettivo per la sicurezza stradale. Le tracce delle frenate sulla pavimentazione (presenti all’atto del sopralluogo) testimoniano una scarsa percepibilità dell’opera e l’effetto sorpresa per gli automobilisti, motociclisti e ciclisti. L’inizio di scarnificazioni della carreggiata a valle del dosso indicano l’effetto di lancio verticale delle rampe del dosso amplificate dalla velocità reale dei veicoli in quel tratto di strada. L’opera mentre nulla aggiunge alla sicurezza dei pedoni, è sicuramente pericolosa per la sicurezza della guida, riducendo la controllabilità del veicolo a causa della presenza del dosso.

INTERROGA IL SINDACO PER SAPERE:

§ se è a conoscenza della fattispecie specifica e più in generale dell’esistenza di altri dossi illegali sparsi soprattutto nel territorio delle frazioni di Mole e Pavona;
§ se ed entro quando, prima che un incidente trasformi il rischio in sinistro e prima che l’ammaloramento dei materiali crei danni maggiori alle persone e alle cose, intenda provvedere all’immediata rimozione dei dispositivi situati in via S. Spirito, o alla loro sostituzione con una più idonea e sicura sistemazione e segnalazione, in seguito alla palese situazione di ILLEGALITA' e PERICOLOSITA' di tali dispositivi;§ l'installazione dei dossi ILLEGALI in trattazione e di altri eventualmente situati sul territorio comunale, che "osiamo" definire DELETERIA e IRRAZIONALE, quanto ha contribuito ad aumentare la "bolletta" delle spese e se responsabilmente non debba essere considerata vero e proprio SPERPERO di danaro pubblico;
§ se ed entro quando intenda procedere alla messa a norma degli altri dossi artificiali eventualmente esistenti sul territorio comunale (comprese le frazioni);
§ se ed entro quando intenda avviare una reale, concreta e necessaria opera di miglioramento della circolazione e sicurezza stradale dei cittadini, finalizzando concretamente i proventi iscritti nel bilancio 2007, ammontanti a euro 125.000,00, scaturenti dalle sanzioni amministrative pecuniarie per violazioni al codice della strada. Ed invero l’art. 208 del D.Lgs. 285/92 dispone che i proventi delle sanzioni in parola sono devoluti per il miglioramento della circolazione sulle strade, per il potenziamento ed il miglioramento della segnaletica stradale e per la redazione dei piani urbani di traffico, per la fornitura di mezzi tecnici necessari per i servizi di polizia stradale, per la realizzazione di interventi a favore della mobilità ciclistica e, in misura non inferiore al 10%, ad interventi per la sicurezza stradale, in particolare a tutela degli utenti deboli: pedoni, ciclisti, bambini, anziani disabili;§ se e quando intenda riappropriarsi del proprio ruolo educativo che gli compete e a cui sembra, almeno in queste circostanze, aver rinunciato. Con la messa in opera di tali dossi artificiali (contrari ad ogni previsione normativa) l’amministrazione della città non si è offerta come modello da imitare, attraverso adeguate politiche rispettose della legalità di tale suggestione, da essere interiorizzate ed attuate dal privato cittadino. La testimonianza educativa della pubblica amministrazione può e deve continuare ad esercitare un potere di indirizzo delle abitudini e degli stili di vita della popolazione.Si richiede risposta scritta al Consiglio.

Castel Gandolfo, 06 luglio 2007

IL/I CONSIGLIERE/I PROPONENTE/I
(DALESSANDRO Raffaele)
(CELSI Maurizio)
(DE ANGELIS Alberto)