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30 nov 2007

News - Sicurezza


SICUREZZA: MANTOVANO, DECRETO E' SPOT PRIVO DI COPERTURA FINANZIARIA
"Il c.d. 'decreto sicurezza', sull'allontanamento dei comunitari, del quale oggi è iniziata la discussione nell'aula del Senato, è privo di copertura finanziaria. Ciò emerge con certezza dall'assenza di qualsiasi norma del decreto che indichi in modo esplicito l'entità delle risorse necessarie. E' certificato dal parere espresso dalla commissione Bilancio, che - pur dando il nulla osta - parla di un problema che va risolto. E' confermato a lettere ancora più chiare dal parere espresso dalla Commissione delle politiche europee. Delle due l'una: o il decreto è uno spot, e allora non servono euro per farlo funzionare, avendo già conseguito il risultato; o ha l'ambizione, nel suo piccolo, di essere qualcosa di serio, e allora le risorse vanno rintracciate al più presto. Perché è certo che né l'istruttoria degli allontanamenti, né l'accompagnamento dei comunitari fuori confine, né la loro eventuale permanenza nei Cpt, né il procedimento giurisdizionale di convalida sono gratuiti". E' quanto dichiara Alfredo Mantovano, responsabile del dipartimento Legalità e Sicurezza di An.

29 nov 2007

Articolo importante


ALLEANZA NAZIONALE E LO SPAZIO POLITICO


Il maggioritario è stato messo definitivamente in soffitta a partire dalle ultime Politiche del 2006 nonostante ci sia stato un referendum nel 1993 che diede una spallata alla “proporzionale” prima Repubblica.
In realtà il germe del proporzionale rimase allo stato latente attraverso il recupero del 25% nel sistema elettorale maggioritario e nella spartizione “Cencelliana” dei collegi uninominali di Camera e Senato tra le forze delle due coalizioni di centro-destra e centro-sinistra.
Candidature calate rigidamente dall’alto che male interpretavano lo spirito del maggioritario che avrebbe dovuto legare i contendenti al territorio, scelti attraverso le primarie.
In verità il nostro sistema politico ha la testa proporzionale, condizionato anche da piccoli interessi identitari, da particolarismi, personalismi e trasformismi che determinano la frammentazione.
Solo un sistema elettorale proporzionale incarnerebbe questo coacervo di toni e sfumature che tenterebbero di sopravvivere, con qualche possibilità di successo, anche all’interno di due grandi partiti attraverso il potere di interdizione e condizionamento dell’azione politica di governo.
In un bipolarismo compiuto la coesione nasce da un maturo processo di sintesi che non ritroviamo oggi nel DNA degli attori che recitano sul palcoscenico della politica italiana.
Il trasformismo è “il male congenito degli Italiani”, come scriveva Prezzolini, che non fa presagire ad un sostanziale cambio di passo verso la vera alternanza e la possibilità di avere un governo che duri 5 anni e che riesca a mettere in atto il programma.
Non dobbiamo dimenticare, a supporto di questa tesi, che il primo governo Berlusconi e il primo governo Prodi, pur avendo i cosiddetti numeri in Parlamento, caddero perché una forza politica, rispettivamente la Lega e Rifondazione comunista, si sfilò dalla maggioranza.
Nulla toglie, quindi, che seppur ci sia un processo apparente di esemplificazione politica piccoli gruppi parlamentari, come sta accadendo oggi con i Diniani, possano avere un potere destabilizzante all’interno di questi due grandi partiti ( PD e partito delle Libertà)
Noi siamo il Paese dove si crea un nuovo partito dalla sera alla mattina e il vecchio lo si cancella dopo un bagno di folla; siamo una realtà dove il Capo dell’opposizione, in modo isterico, cambia strategia senza avvertire alcuno, men che meno gli alleati politici che apprendono da un Tg di non essere più tali .
Una politica isterica convinta solo che gli spazi vuoti non esistono e se gli eventi ne creano i presupposti rapidamente l’opportunità viene colmata.
La nascita della Destra di Storace avrebbe riempito la voglia di identità che Alleanza nazionale , secondo molti osservatori, nel corso degli anni avrebbe perso pur mantenendo consensi con percentuali a due cifre nelle ultime Politiche del 2006 ( 12,4%).
Se pratichiamo un’analisi attenta dei flussi elettorali ci accorgiamo che l’elettorato di An è cambiato con un voto meno identitario , seppur presente, e più di opinione.
Se negli ultimi anni c’è stata poca destra nell’azione politica e di governo dobbiamo partire dalla certezza che abbiamo un leader come Gianfanco Fini, seppur criticabile, che risulta ai vertici degli indici di gradimento.
Qualcuno giustamente può obbiettare che il gradimento solo in minima parte si trasforma in vero consenso attraverso il voto espresso sul nostro simbolo ma è pur vero che ieri, anche un po’ anestetizzati, “dicevamo poche cose di destra”pur mantenendo una buona rappresentanza oggi dobbiamo “fare cose di destra” e vedremo, alla fine, se la pesca darà buoni frutti utilizzando come esca una migliore qualità della politica espressa e facendo conto di un patrimonio non solo di valori ma di storia , di cultura politica che non si ottiene con un battito di ali.
Il “partito vampiro” di Berlusconi , nato a piazza San Babila a Milano arrampicato sulla Mercedes, con un megafono di fortuna ( ricordava il Russo Eltzin sul carro armato) secondo gli ultimi sondaggi intercetterebbe consensi a tutti.
Ma i sondaggi restano tali e le intenzioni di voto sono come un titolo nella Borsa se aumenta rapidamente il suo valore altrettanto velocemente può perderlo.
Alleanza nazionale giocherà la partita svincolata dai sensi di responsabilità di coalizione e potrà esprimere il meglio di sé a patto che la smetta di sprecare energie in lotte intestine dettate da eventuali nuovi assetti correntizi.
Una scommessa che si aggiunge a quelle potenzialità che ci fanno credere che nulla sia scontato e che gli spazi in politica si conquistano anche con la chiarezza, la coerenza delle idee e la loro declinazione sul territorio.
Con il nostro prodotto possiamo competere con la concorrenza, direbbe un Direttore commerciale; ci dobbiamo credere e dobbiamo sentirlo nostro perché è autentico, non contraffatto ed è qualitativamente migliore degli altri.
Alleanza nazionale dovrà rappresentare una destra popolare ed europea senza complessi e consapevole di rivolgersi ad un target elettorale vastissimo pronto a raccogliere le nostre proposte di ammodernamento per il nostro Paese.

News su C. Gandolfo - IL MESSAGGERO Domenica 25 novembre 2007


Articolo di DANIELA FOGNANI

L'acqua del lago è scesa di 70 centimetri da giugno ad ottobre scorsi, la battigia è arretrata di oltre 20 metri e nella zona degli stabilimenti si è recintato abusivamente l'arenile, scavato cavità e realizzati manufatti e porticcioli. La denuncia viene dalle Guardie ecozoofile dell'Anpana (associazione nazionale protezione animali natura ambiente) del comando provinciale di Albano e dal Wwf Castelli Romani che hanno inviato una lettera al ministero dell'Ambiente, all'assessorato all'Ambiente della Regione, ai sindaci dei Comuni di Castel Gandolfo, Albano e Nemi e al presidente del Parco dei Castelli, segnalando anche che lo stato di abbandono in cui versa la zona archeologica "Le Macine", il villaggio palafitticolo dell'età del bronzo (1700 a.C.) unico in Italia che, con l'abbassamento delle acque, subirebbe il saccheggio di reperti e la polverizzazione degli stessi, venuti a contatto con l'aria.
La grave situazione ambientale, conosciuta e denunciata da tempo, avrebbe subito un'accelerazione nella scorsa estate, particolarmente secca, con una perdita stimabile in circa 4 milioni d metri cubi di acqua. Nel lago di Nemi, il cui livello dell'acqua si è abbassato di 40-50 centimetri, la perdita idrica sarebbe circa la metà, 2 milioni di metri cubi. La richiesta avanzata da Anpana e Wwf è che si proceda, da parte delle autorità competenti, ad adottare misure per tutelare il patrimonio ambientale, culturale ed archeologico dei laghi castellani, impedendo abusi e devastazioni.
La denuncia circa recenti recinzioni e manufatti abusivi lungo il lago, non sarebbe invece motivata secondo il sindaco di Castel Gandolfo, Maurizio Colacchi. «Stiamo lavorando da tempo - spiega il sindaco - per controllare le rive del lago ed eliminare abusi edilizi e situazioni di irregolarità, i controlli da parte della polizia municipale e delle guardie del Parco sono severi e non vedo chi potrebbe abusivamente, in questa situazione, perimetrare nuove aree demaniali o scavare grotte lungo il lago». Ai primi di ottobre i Guardiaparco avevano posto sotto sequestro, su disposizione della Procura di Velletri, alcuni pontili, opere in legno e muratura realizzati sull'arenile
«Per il lago - afferma Franco Medici, consigliere del Parco - non vengono applicate le norme di salvaguardia che prevedono, tra l'altro, il divieto dei prelievi di acqua e l'installazione di contatori di portata per i pozzi e non vengono effettuati controlli da parte della Regione». La diminuzione del livello delle acque, denuncia l'Anpana, è dovuta ad una serie di fattori tra i quali: prelievi diretti, pozzi denunciati ed abusivi (se ne stimano 30 mila ) che sottraggono acqua alla ricarica della falda idrica, impermeabilizzazione del suolo, intubamento dei fossi, urbanizzazione selvaggia sia con concessione che abusiva (nei Castelli ci sono cubature per 400 mila persone), disboscamenti irrazionali. Tutte concause che hanno creato una situazione ambientale grave, denuncia l'Anpana, che necessita di un intervento immediato.

Notizie dal Consiglio Comunale tenutosi il 28.11.2007


DICHIARAZIONE DI VOTO IN ORDINE AL PUNTO 8 ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 28.11.2007 – AVVIO SPERIMENTALE DEL SERVIZIO DI GESTIONE DELLE SOSTE A PAGAMENTO IN REGIME DI APPALTO IN ZONA LAGO.

Si premette che:

 La CARREGGIATA è la parte della strada normalmente destinata al transito dei veicoli che circolano su ruote. Può essere suddivisa in una o più corsie per ogni senso di marcia, può essere asfaltata o meno, e nei centri abitati di norma è delimitata dal marciapiede o dagli edifici ad essa adiacenti, mentre fuori dai centri abitati può essere delimitata da una striscia longitudinale di margine, da banchine, scarpate, argini, ecc.
 La sosta dei veicoli sulla carreggiata è sempre consentita, tranne quando ciò sia espressamente vietato da apposita segnaletica presente sul sito (art. 7 C.d.S.), o quando ricorrano specifiche condizioni espressamente previste per Legge, come la prossimità ai vertici dei marciapiedi, la presenza di strisce pedonali, di passi carrabili, ecc. (art. 158 C.d.S.).
 In ogni caso, i veicoli in sosta devono rimanere accostati al margine destro della carreggiata, e non devono recare intralcio alla circolazione veicolare o pedonale (art. 157 c.2 C.d.S.).
 Il Codice della Strada, che è Legge dello Stato, conferisce ai Comuni l'autorità di subordinare la sosta dei veicoli al pagamento di una somma, ma tale modalità di sosta può essere istituita solo all’interno di AREE DESTINATE AL PARCHEGGIO (art.7 c.1 lett.F C.d.S.) ;
 Queste AREE DESTINATE AL PARCHEGGIO, o parcheggi, sono aree specificamente ed esclusivamente destinate alla sosta dei veicoli, e la loro esistenza è espressamente prevista dalla Legge, che stabilisce, tra l’altro, che esse siano poste esternamente alla carreggiata, e che a questa siano collegate da apposite corsie di ingresso e di uscita (art.2 c.3 lett. D ed E C.d.S.). Che le aree di parcheggio debbano essere poste fuori dalla carreggiata è un concetto che il Legislatore ribadisce ripetutamente in maniera esplicita ed inequivocabile (art 3 c.1 sub34 e art.7 c.6 C.d.S.), e vale per qualunque tipo di area di parcheggio, sia quelle in cui la sosta è libera, sia quelle in cui la sosta è regolamentata a tempo e/o a pagamento.

L’Amministrazione Comunale di Castel Gandolfo in questi anni ha istituito un gran numero di posti-auto a pagamento lungo il lago. Molti di questi non sono stati creati nelle aree di parcheggio fuori dalla carreggiata, come prevede la Legge (art. 7 – COMMA 6 - del decreto legislativo 30/4/1992 nr. 285 – Codice della Strada), bensì si è preferito segnare con della vernice blu un gran numero di stalli di sosta ai margini interni delle carreggiate del lago, peraltro già poco larghe. Le aree adibite a parcheggio intorno al lago (comprensive di quelle “illegali”) dovrebbero essere circa 1200 secondo le stime del Comune riportate nella delibera.
Particolarmente disastrosa e illegale appare la situazione esistente in via dei Pescatori, ove i parcheggi a pagamento realizzati con strisce blu all’interno della carreggiata, oltre ad essere d’intralcio alla circolazione, costituiscono gravissimo pericolo per l’incolumità pubblica poiché costringono i pedoni, gli sportivi, gli abili e i diversamente abili, i giovani e meno giovani ecc. a camminare pericolosamente in mezzo alla strada (vgs. foto allegata). La sicurezza, anche stradale, non è un optional e soprattutto non lo è per pochi intimi!

Occorre pertanto individuare percorsi e metodi diversi su un tema delicato come quello della sosta a pagamento che va necessariamente regolamentata ed eventualmente appaltata a terzi in base ad una chiara, preventiva, condivisa e corretta interpretazione del Codice della Strada che deve avvenire necessariamente in Consiglio Comunale.

Non ci si può arrogare il sacrosanto diritto di citare in delibera gli artt. 5, 6 e 7 – comma 8 – del Codice della Strada per poi infrangerne, in tutto o in parte i dettami.
La maggioranza non può continuare a predicare bene nelle delibere del consiglio e a razzolare male negli atti che ne conseguono.

La proposta di delibera di affidare a ditta qualificata, in via sperimentale e “finalmente” in regime di appalto (dopo le fallimentari esperienze con GAIA e COPRES), il servizio di gestione delle soste a pagamento in zona lago, non può che trovare me, e credo anche il resto dei consiglieri di minoranza, in totale accordo, nella misura in cui, però, per darne conto alla collettività:
 l’affidamento verrà accompagnato in delibera da una preventiva e orientativa previsione dei costi, nonché da un’adeguata stima degli eventuali proventi conseguibili dal Comune, magari con l’indicazione dei reinvestimenti in termini di efficienza del sistema di trasporti e della mobilità (così come previsto dall’art. 7 – comma 7 del CDS);
 faccia riferimento ai soli parcheggi legali esistenti lungo il lago, che non ammontano certo ai 1200 indicati nella delibera.

Ancora una volta non si può non prendere atto della inesistente trasparenza di questa maggioranza e dell’ennesimo suo tentativo di strappare al Consiglio un’altra delega in bianco, esautorandolo di fatto dei propri diritti/doveri di controllo della gestione politica amministrativa del Comune.

Mi chiedo se e quando questa maggioranza intenda riappropriarsi del proprio ruolo educativo che gli compete e a cui sembra, almeno in queste circostanze, aver rinunciato. Con la messa in opera di tali parcheggi a pagamento illegali e contrari ad ogni previsione normativa l’amministrazione della città non si offre come modello da imitare, attraverso adeguate politiche rispettose della legalità di tale suggestione, da essere interiorizzate ed attuate dal privato cittadino ma addirittura ne mette a repentaglio l’incolumità. In un’ottica di rinnovamento, la testimonianza educativa dell’ amministrazione comunale può e deve esercitare un potere di indirizzo delle abitudini e degli stili di vita della popolazione.

Per i predetti motivi rimarco il mio totale disaccordo e dissenso, esprimo voto contrario alla deliberazione e chiedo che tale posizione risulti nominativamente a verbale.
C.Gandolfo, 28.11.2007

IL CONSIGLIERE COMUNALE
DALESSANDRO Raffaele

Notizie dal Consiglio Comunale tenutosi il 28.11.2007


DICHIARAZIONE DI VOTO IN ORDINE AL PUNTO 3 ALL’ORDINE DEL GIORNO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEL 28.11.2007 – BILANCIO DI PREVISIONE ESERCIZIO 2007 – VARIAZIONE DI ASSESTAMENTO GENERALE.
Si premette che ancora una volta si ha la sensazione che questa maggioranza sfugga al confronto su temi importanti e delicati della sua azione politica e amministrativa. E’ proprio nell’assestamento di bilancio in trattazione e cioè nella verifica della differenza tra quanto era stato programmato con il bilancio di previsione e quanto realizzato nel corso dell'anno che si condensano le maggiori contraddizioni di questa fallimentare amministrazione. La spesa corrente viene non solo aumentata, ad esempio per via della ristrutturazione che ha comportato l’apicalizzazione di diverse qualifiche professionali (poste a capo di diverse aree del Comune, anche di nuova creazione), ma viene anche irrigidita poiché si passa ad una stabilizzazione delle uscite. Ciò avrà indubbiamente riflessi per i prossimi bilanci impegnando le risorse che si renderanno disponibili.
Un’altro punto da sottolineare è che con questo aumento della spesa corrente sono state vanificate ad esempio le maggiori entrate scaturenti dagli accertamenti conseguenti dalla ripresa a tassazione di ICI, TARSU (pari ad euro 160.705,69). La conclusione è che risulta aumentata la spesa corrente rispetto a quella di investimento del Comune con naturali conseguenze negative per la collettività e in difformità agli orientamenti politici più volte espressi sia in sede nazionale che regionale.
Un’ ultima annotazione va fatta sul piano squisitamente politico. Alcune poste che vengono attualmente portate in assestamento erano indubbiamente prevedibili già da alcuni mesi. Non averle precedentemente assestate ha posto in essere l’impossibilità di una verifica democratica della spesa da parte dell’opposizione, creando un “vulnus” all’esercizio delle prerogative democratiche della stessa. Tale situazione è accentuata dal fatto che le commissioni consiliari sulla materia continuano ad essere “opportunamente” convocate dalla maggioranza a stretto ridosso del consiglio comunale, che dovrà procedere sull’approvazione delle delibere, senza che si dia all’opposizione il tempo necessario per acquisire notizie o prendere cognizione presso le varie aree interessate dei documenti posti a base della pletora di poste in entrata ed in uscita assestate.
Esempi lampanti di quanto sopra argomentato sono ad esempio, per le entrate:
 capitolo 10060/0 - imposta comunale sulla pubblicità - variazione in aumento di euro 45.032,47 rispetto a euro 27.000,00 precedentemente assestato per una previsione definitiva di euro 72.032,47. Il maggior introito per la pubblicità non può essersi creato nell’ultimo mese. Ciò è indice di una non buona previsione e quindi di una non lineare amministrazione;
 capitolo 20237/0 - contributo prov. Progetto senza confini – variazione in aumento di euro 40.000,00 rispetto al precedente assestato pari a zero. Non si è potuto neanche accertare a quale tipo di iniziativa ha fatto riferimento tale progetto e i destinatari dello stesso. ecc.
Esempi lampanti di quanto sopra argomentato sono, ad esempio, per le spese:
 capitolo 10270/0 – stipendi e assegni fissi al personale area personale – variazione in aumento di euro 8.500,00 rispetto al precedente assestato pari a zero. Aumento del costo del personale;
 capitolo 17490/0 – canone d’appalto (ASP) – variazione in aumento di euro 267.517,77 rispetto a euro 1.350.000,00 precedentemente assestato. Aumento del canone d’appalto per lo smaltimento dei rifiuti pari a circa il 20%. Non è stato possibile visionare alcun documento che ne giustificasse l’incremento.
Per i suddetti motivi si esprime voto contrario alla deliberazione e si chiede che tale posizione risulti nominativamente a verbale.
C.Gandolfo, 28.11.2007

IL CONSIGLIERE COMUNALE
DALESSANDRO Raffaele

Articolo importante

IL TIRA E MOLLA SULLA FEDERAZIONE


Il progetto di federazione del centro – destra è diventato un tormentone sinceramente stucchevole.
Se il Partito Democratico , caso unico in Europa, nasce grazie alle primarie, pur essendo un’operazione di vertice, il centro destra, pur essendo più coeso nell’opinione comune degli addetti ai lavori, non riesce a colmare il debito che ha contratto con i suoi elettori e sostenitori durante la manifestazione del 2 Dicembre 2006 dove più di un milione di persone sono scese in piazza contro il governo Prodi ma anche per un centro destra più coeso.
Credo sia l’unico caso non solo in Europa ma nel mondo intero in cui gli elettori di un coalizione siano più avanti dei vertici sull’idea di unire sempre di più le forze attraverso un coordinamento più stretto che comprenda tutti i livelli istituzionali e organizzativi; un’ idea di insieme che viene continuamente caldeggiata da Fini, ripudiata da Bossi, contrastata da Casini e palleggiata da Berlusconi.
Dal canto suo il presidente di An Fini ha deciso di sottrarsi da questa ipocrisia dilagante che utilizza il sogno della federazione come aspettativa senza un progetto e senza una scadenza temporale, per non parlare del miraggio del partito delle Libertà che viene puntualmente consegnato nelle mani del “povero Adornato” per tentare di renderlo attuabile attraverso un piano di lavoro che viene puntualmente sfumato e lasciato cadere ogni volta dai vertici della Casa delle Libertà..
Le ragioni di questa realtà che è sotto gli occhi di tutti è più semplice di quanto si possa pensare.
L’individualismo come prerogativa generale di una destra che non vuole rinunciare minimamente ad un pezzetto di sovranità particolare nel panorama politico; la difesa della Lega di un alto consenso concentrato in poche regioni del nord per cui confluire in un contenitore più grande rischierebbe l’annacquamento di alcune battaglie importanti come il federalismo e l’autonomia, quantomeno fiscale, della Padania ed il potere di interdizione che piace tanto a Casini e all’Udc che verrebbe meno in una federazione dove le decisioni verrebbero prese collegialmente secondo criteri maggioritari.
Questi interessi, seppur legittimi, vanno a cozzare contro un elettorato che è unito da una visione ordinata della vita , da un federalismo compatibile , da tradizioni cattoliche liberali sociali e popolari e dalla convinzione che il mercato globale debba essere mitigato attraverso un’economia sociale di mercato che , tradotto in termini più espliciti, vorrebbe dire scelte politiche in grado di promuovere un liberismo dal volto più umano.
L’ imbuto in cui si trova il centro destra e questa sua contraddizione di fondo può essere superata solo attraverso una specularità del quadro politico; un’accelerazione che può provenire dal successo della nascita del PD proprio nella sua visione e vocazione maggioritaria.
Se il partito di Veltroni vedrà realizzate le sue ragioni tutto cambierà; se, al contrario, sarà un fallimento nulla sarà come prima ed è presumibile una decomposizione –ricomposizione dei due poli.
Il rischio è altissimo nel centro destra se il governo Prodi riuscirà a girare la boa della finanziaria e se l’effetto calamita del PD dovesse sortire qualche effetto.
Lo sgretolamento non colpisce solo la maggioranza di questo governo litigiosa e inconcludente ma pur sempre unita dalla gestione del potere e dall’antiberlusconismo.
Il logorio colpisce anche questa minoranza, ora maggioranza nel Paese , più preoccupata a scommettere su spallate che non sortiscono alcun effetto e sorda dinanzi al messaggio forte e chiaro che proviene dal suo elettorato:
INSIEME , UNITI AL GOVERNO DELL’ITALIA!