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29 mar 2009

NEWS DAL CONSIGLIO COMUNALE DEL 27 MARZO 2009.

Venerdi 27 marzo 2009 nelle ore antimeridiane si è riunito il Consiglio Comunale di Castel Gandolfo per dibattere e deliberare in merito a ben 9 argomenti iscritti all'ordine del giorno.

Si riportano gli interventi e le dichiarazioni di voto del Consigliere DALESSANDRO Raffaele in ordine ai vari punti trattati nel corso dell'adunanza.





PUNTO 1 ALL’ORDINE DEL GIORNO – REGOLAMENTO CANONE OCCUPAZIONE SUOLO PUBBLICO – MODIFICA.

Egregi colleghi consiglieri,
nel giustificare appieno i limiti al Patto di stabilità e le norme contenute nella Finanziaria, imposti dall’attuale Governo Italiano di Centro-destra come strumenti necessari per fronteggiare le spese fuori controllo di alcuni enti locali, occorre oggi purtroppo prendere atto che il Comune di Castel Gandolfo condotto da questa giunta di centro-sinistra, è sempre più l’amministrazione delle “tasse”, senza un progetto di sviluppo. L’aumento generalizzato della pressione fiscale locale evidentemente ha come chiave di lettura le grossissime difficoltà di questa maggioranza a far quadrare i conti.
Questo Ente locale, infatti, non ha mai brillato per idee innovative e soluzioni alternative, appoggiandosi sempre e solo sui trasferimenti statali e/o di enti sovra comunali, creando una notevole divaricazione fra entrate e spese correnti con il rischio sempre più forte di porre in essere uno squilibrio di bilancio e forti dissesti finanziari. Per lungo tempo ha vissuto quindi di rendita con l'ICI, tassa che riteniamo iniqua per quanto riguarda l'abitazione principale, ma una volta venuto meno, anche solo in parte, questo gettito non ha saputo porvi rimedio in altro modo. Così oggi, a fronte della grave crisi economica mondiale, al peggioramento delle condizioni lavorative, alla disoccupazione, al forte aumento del ricorso alla cassa integrazione, alla precarietà dei rapporti di lavoro, alla difficoltà delle piccole imprese commerciali e artigiane, al numero sempre più alto di famiglie che economicamente non ce la fanno più, con la conseguenza di una sempre crescente domanda di interventi di carattere sociale, questa Amministrazione, incapace di proporre soluzioni alternative e politicamente creative per reperire risorse, sceglie la strada più dannosa per i cittadini, procedendo al seguente aumento tariffario della COSAP (Canone Occupazione Spazi e Aree Pubbliche):
· Art. 29 (tariffe) – la tariffa base generale annuale passa da euro 19,32 a euro 25,12 il mq. o lineare per l’occupazione permanente e da euro 1,14 a 1,48 giornaliere per l’occupazione temporanea, con l’aggravante che, per le occupazioni temporanee o che si verificano a carattere ricorrente, le riduzioni di canone (previste dal terzo comma) del 20% o del 50% (per periodi superiori rispettivamente ai 14 giorni e al mese) operano rispettivamente solo dal 15mo e dal 32mogiorno;
· Art. 35 (passo carrabile virtuale) - l’occupazione del suolo pubblico per passo carrabile virtuale passa da una completa esenzione al pagamento in misura forfettaria di euro 20,00 annue.

Per i predetti motivi rimarco il mio totale disaccordo e dissenso, ed esprimo voto contrario alla deliberazione, chiedendo che tale posizione risulti nominativamente a verbale.


PUNTO 2 ALL’ORDINE DEL GIORNO – IMPOSTA COMUNALE SUGLI IMMOBILI – MODIFICA AL REGOLAMENTO COMUNALE.

Egregi colleghi consiglieri,
con la presente deliberazione, l'attuale maggioranza di centro-sinistra si propone di eliminare la lettera b) dell’art. 3 del vigente Regolamento per l’applicazione dell’Imposta Comunale sugli Immobili, approvato con deliberazione del Consiglio Comunale nr. 6 del 16.06.2006, che equipara all’abitazione principale anche quella concessa dal proprietario o titolare di altro diritto reale in uso gratuito a parenti o affini fino al primo grado residenti nel Comune di Castel Gandolfo, che la occupano quale loro abitazione principale, purchè il proprietario o possessore siano anch’essi residenti nello stesso Comune.

A tal riguardo occorre ricordare che l’esenzione ICI va, inoltre, riconosciuta, come si legge nel comma 2 dell’art. 1 del D.L. n. 93 del 2008, a tutte le unità immobiliari che il Comune, con Regolamento vigente alla data di entrata in vigore del Decreto, ha assimilato alle abitazioni principali.

Nel concetto di "assimilazione" vanno ricomprese tutte le ipotesi in cui il Comune, indipendentemente dalla dizione utilizzata, ha inteso estendere i benefici previsti per le abitazioni principali. La disposizione di favore opera indipendentemente dalla circostanza che il Comune abbia assimilato dette abitazioni ai soli fini della detrazione e/o dell’aliquota agevolata, poiché la norma non effettua alcuna distinzione al riguardo, ma si sofferma esclusivamente sulla scelta adottata dal comune in ordine all’equiparazione delle unità immobiliari in questione alle abitazioni principali.

Occorre sottolineare che il comma 2 dell’art. 1 della disposizione in esame fissa un preciso limite ai fini del riconoscimento dell’esenzione, costituito dal fatto che l’assimilazione deve essere contenuta nel Regolamento Comunale vigente alla data di entrata in vigore del decreto legge e cioè il 29 maggio 2008.

Pertanto, sono esclusi dal beneficio in parola quegli immobili che sono stati oggetto di assimilazione all’abitazione principale con Regolamento divenuto esecutivo, ai sensi dell’art. 134 del D. Lgs. 18 agosto 2000, n. 267, successivamente a detta data, indipendentemente dal fatto che, in virtù di quanto stabilito dal combinato disposto del comma 16 dell’art. 53 della legge 23 dicembre 2000, n. 388 e del comma 169 dell’art. 1 della legge n. 296 del 2006, gli effetti di tali provvedimenti retroagiscono alla data del 1° gennaio dell’anno di riferimento.

E’ necessario, d’altro canto, precisare che, data la chiara finalità della norma di esenzione in commento, i Comuni come quello ad esempio di Castel Gandolfo con Regolamenti successivi alla data del 29 maggio 2008 (come quello che si chiede di approvare oggi con la presente delibera), non possono restringere le fattispecie di assimilazione già riconosciute nei precedenti Regolamenti (quello attualmente in vigore nel Comune di Castel Gandolfo è dell’anno 2006), poichè ciò contrasterebbe con la lettera della norma e comporterebbe un’illegittima limitazione di un diritto ormai acquisito dai soggetti passivi delle unità immobiliari assimilate all’abitazione principale di cui al comma 2 dell’art. 1 in esame.

Per i predetti motivi, oltre a:
· esprimere il mio più profondo rammarico per come sia stata sottovalutata una siffatta problematica, che, pur avendo riflessi economici negativi su molti cittadini di Castel Gandolfo, non è assolutamente emersa, dibattuta e contestata nella sede naturale di studio e approfondimento quale dovrebbe essere la Commissione Unica Permanente;
· esprimere dubbi circa la legittimità e proponibilità di una siffatta delibera, che appare in netto contrasto con la normativa vigente;
· approfondire ulteriormente la materia al fine di salvaguardare e tutelare i cittadini di Castel Gandolfo da illegittime limitazioni di un diritto ormai acquisito dagli stessi, rimarco il mio totale disaccordo e dissenso, ed esprimo voto contrario alla deliberazione, chiedendo che tale posizione risulti nominativamente a verbale.


PUNTO 3 ALL’ORDINE DEL GIORNO – IMPOSTA COMUNALE SUGLI IMMOBILI – APPROVAZIONE ALIQUOTE 2009.


Egregi colleghi consiglieri,
L'articolo 1 (esenzione ICI prima casa) del D.L. 93/2008 recante disposizioni urgenti per salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie prevede, tra l’altro, che la norma di esenzione si applichi anche alle abitazioni che il Comune, con regolamento vigente alla data di entrata in vigore del decreto (è il caso del Comune di Castel Gandolfo), ha assimilato a quelle principali in base:

1. all'articolo 3, comma 56, della legge n. 662 del 1996 che permette di assimilare all'abitazione principale l'unità immobiliare posseduta, a titolo di proprietà o di usufrutto, da anziani o disabili che acquisiscono la residenza in istituti di ricovero o sanitari a seguito di ricovero permanente, a condizione che la stessa non risulti locata;
2. all'articolo 59, comma 1, lettera e), del decreto legislativo n. 446 del 1997, che attribuisce agli enti locali la possibilità di assimilare all'abitazione principale quelle concesse in uso gratuito a parenti in linea retta o collaterale, stabilendo il grado di parentela.


Naturalmente ove il Comune decida di effettuare detta assimilazione per gli anni successivi alla data di entrata in vigore del decreto-legge, le unità immobiliari in questione non potranno godere dell'esenzione, ma solo dell'aliquota agevolata eventualmente deliberata e della detrazione di base che il comune potrebbe anche elevare fino a concorrenza dell'imposta dovuta.

Fatte salve quindi tutte le argomentazioni già enucleate dallo scrivente nella precedente dichiarazione di voto di cui al punto 2 all’ordine del giorno del consiglio comunale odierno, che si richiamano integralmente, è chiaro che non è possibile prevedere oggi un’aliquota ridotta del 4,2 per mille per tutte quelle abitazioni (di cui al precedente punto 2) che risultavano assimilate all’abitazione principale, e quindi esenti, con regolamento di questo Comune già vigente all’atto dell’entrata in vigore della norma di esenzione.

Pertanto la presente proposta di delibera, con la previsione di una nuova aliquota (ridotta) per alcune tipologie di abitazioni, già esenti secondo il regolamento ICI in vigore dal 2006 in questo Comune, si traduce nei fatti, a mio modesto avviso, in una vera e propria previsione di aumento del tributo nei confronti di numerosi cittadini di Castel Gandolfo, in violazione delle norme vigenti emanate dal Governo Italiano nel tempo, che prevedono il blocco all’aumento delle tasse locali da parte dei Comuni, per fronteggiare la crisi economica ed il potere di acquisto delle famiglie.

Per i predetti motivi, oltre a:
· esprimere il mio più profondo rammarico per come sia stata sottovalutata una siffatta problematica, che, pur avendo forti ricadute economiche su molti cittadini di Castel Gandolfo, non è stata assolutamente dibattuta e contestata già nella sede competente di studio e approfondimento quale è la Commissione Unica Permanente;
· esprimere dubbi circa la legittimità e proponibilità di una siffatta delibera, che appare in netto contrasto con la normativa vigente;
· approfondire ulteriormente la materia al fine di salvaguardare e tutelare i cittadini di Castel Gandolfo da illegittimi aumenti dei tributi contrari alle normative vigenti,


rimarco il mio totale disaccordo e dissenso, ed esprimo voto contrario alla deliberazione, chiedendo che tale posizione risulti nominativamente a verbale.


PUNTO 4 ALL’ORDINE DEL GIORNO – APPROVAIONE DEL PROGRAMMA PER L’AFFIDAMENTO DI INCARICHI DI COLLABORAZIONE PER L’ANNO 2009 (ART. 3, COMMA 55 LEGGE 24 DICEMBRE 2007, NR. 244.


Chiedo conferma all’Assessore se, con riferimento alle spese per incarichi di collaborazione ( art. 46 legge 133/08) il limite massimo previsto in bilancio è di euro 67.429,00 e se i contratti di collaborazione saranno stipulati con riferimento alle attività istituzionali stabilite dalla legge.

Voto: Astenuto.


PUNTO 5 ALL’ORDINE DEL GIORNO - PIANO TRIENNALE DELLE OPERE PUBBLICHE 2009/2011 – APPROVAZIONE ELENCO ANNUALE 2009.

Egregi colleghi consiglieri,
con riferimento alla tipologia delle risorse disponibili fissate dall'Amministrazione per l’attuazione del programma triennale delle opere pubbliche 2009/2011, continuano a non essere specificate le modalità delle entrate da acquisire mediante contrazione di mutuo, ad esempio per quanto riguarda la somma pari euro 1.030.000,00 riportata nella scheda 1 allegata alla delibera, non viene chiarita la o le banche eroganti il mutuo e distintamente le opere da finanziare.

La somma è di particolare rilievo in quanto costituisce il finanziamento di buona parte delle opere, mentre la rimanente parte è a destinazione vincolata per legge.

Per quanto riguarda i lavori di mitigazione del rischio idrogeologico nei versanti rocciosi del lago sono stati appostati trasferimenti regionali per 1,8 milioni di euro ma senza indicare le modalità di erogazione né tanto meno la tipologia dei lavori.

Pertanto si chiede ai sensi del regolamento l’audizione in questo Consiglio Comunale del responsabile del programma Ing. Silvia Giannuzzi, per fornire lumi in ordine a quanto sopra richiesto.

Nel merito del programma triennale delle opere pubbliche 2009/2011 solo alcune considerazioni rilevanti sulle prospettive presentate nel pluriennale. Partiamo dal dato che il Comune di Castel Gandolfo ha un’esposizione di alcuni milioni di euro (circa 4,5) verso le banche, derivante da iniziative principalmente per lavori pubblici. A fronte di ciò chiedo: il cittadino vede questo miglioramento della città per le opere pubbliche? Credo proprio di no. Ad esempio dove sono gli effetti dei lavori di potenziamento della pubblica illuminazione previsti nella precedente programmazione annuale 2008?

Inoltre una critica merita di essere espressa rispetto alla presunta “casualità” con cui si è arrivati alla scelta delle singole opere pubbliche previste nella programmazione nonché dei criteri adottati per la individuazione della graduatoria delle priorità. Metodo e criteri che appaiono scarsamente partecipati e democratici: a riprova di tanto, basta segnalare che non risulta attuato dall’Amministrazione Comunale alcun tentativo di condivisione e/o di dibattito preliminare sulle priorità né direttamente con la cittadinanza né tanto meno con lo stesso Consiglio Comunale. A tal proposito, si ribadisce l’esigenza di attivare reali strumenti di partecipazione della cittadinanza quali il sistema del “Bilancio Partecipativo”.

Ciò consentirebbe di procedere all’esecuzione di lavori per opere pubbliche sicuramente più utili secondo le esigenze della popolazione.
Per i predetti motivi esprimo voto contrario alla deliberazione, se non dovessero essere accolte le proposte sopraindicate, chiedendo che tale posizione risulti nominativamente a verbale.


PUNTO 6 ALL’ORDINE DEL GIORNO - PIANO DELLE ALIENAZIONI TRIENNIO 2009/2011.

Con riferimento al piano delle alienazioni e più in particolare alla vendita dell’appartamento sito in Vicolo S. Antonio nr. 1, si chiede come è stato calcolato il prezzo di stima pari a euro 101.634,61 e come l’immobile verrà venduto (con gara, ecc.).

Al fine di procedere alle alienazioni e/o valorizzazione del patrimonio immobiliare contenuto nel piano predisposto ai sensi dell’art.58 della legge 133/08 ed allegato al bilancio, si chiede inoltre conferma che il prezzo di cessione delle aree date in diritto di superficie alla Coop. Garden sia stato stabilito con la delibera di G.M. n. 20 del 03/03/2009 che preventivamente al piano ha fissato il prezzo di cessione delle aree fabbricabili nel piano di zona legge 167 (località Ibernesi).


PUNTO 7 ALL’ORDINE DEL GIORNO – APPROVAZIONE DEL BILANCIO DI PREVISIONE DELL’ESERCIZIO 2009, DELLA RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA E DEL BILANCIO PLURIENNALE PER IL PERIODO 2009-2011.

Va dato atto che le relazioni tecniche allegate sono state redatte sulla base di schemi consolidati che gli uffici tecnici hanno ben utilizzato. Ma in discussione non è la perfetta esecuzione delle decisioni politiche ma le decisioni politiche stesse. Le osservazioni si concentreranno allora sull’operato politico della Giunta.

Nel merito del bilancio il documento, nel suo complesso appare ispirato da una logica politica di breve respiro. Non viene disegnato un 2009 di innovazione nella concezione della politica comunale ma si ripiega su un basso profilo caratterizzato dall’aumento delle spese correnti per servizi intermedi mentre quelli finali appaiono in aumento solo in considerazione di trasferimenti da parte di altri enti locali. In particolare la parte maggiore degli investimenti viene realizzata per il consolidamento e risanamento ambientale delle coste del lago con un trasferimento di 1,8 milioni di euro da parte del Ministero dell’Ambiete tramite la Regione Lazio (a questo proposito chiedo come e per quali opere verranno spese queste importanti risorse). Soldi da parte del Comune per nuovi investimenti se ne vedono davvero pochi. Solo 150.000 circa di euro, peraltro scaturenti da alienazioni di immobili del Comune! Anche per quest’anno quindi il programma presentato in campagna elettorale dall’attuale maggioranza rimane lettera morta.

Un dato da evidenziare in maniera particolare è che entrate straordinarie vanno a coprire, almeno in parte, spese ordinarie, concorrendo a raggiungere un equilibrio corrente che non può che ravvisarsi come precario, raggiunto con mezzi estemporanei, che peraltro caratterizzano tutta la gestione dell’Ente. Oltretutto il raggiungimento dell’equilibrio va comunque verificato durante l’esercizio finanziario perché non è detto che lo si ottenga. In altri termini, alienazioni di cespiti immobiliari di proprietà, sanzioni al codice della strada, proventi dalle concessioni edilizie, per sanatorie di abusi edilizi, non è detto che contribuiscano nella misura stimata agli equilibri di bilancio. Si creano in questo modo i presupposti per uno squilibrio dei conti ed un dissesto finanziario futuro.

Per quanto riguarda le entrate una particolare menzione va fatta per la TAssa sui Rifiuti Solidi Urbani (che copre solo l'89% del costo effettivo) che vede una variazione in aumento di 92 mila euro, passando da 1,597 milioni del 2008 a 1,689 milioni del 2009. Ciò a fronte di una spesa effettiva di euro 1.777.000 per il 2008 e euro 1.892.000 per il 2009. Un aggravio non da poco sui cittadini. Tutto ciò senza aver in pratica iniziato la raccolta differenziata dei rifiuti e senza una politica in vista nella materia, in altri termini senza un miglioramento del servizio per i cittadini anche solo sperato.

Per quanto attiene alla spesa si sottolinea quanto segue.

Le spese per il personale delle varie funzioni aumentano ad un ritmo consistente, anche per effetto del passaggio a “full time” di sette unità che oggi prestano servizio a “part time”. A tale proposito, con questo passaggio, chiedo quale aumento di produttività nell’erogazione dei servizi si vuole conseguire?

In conclusione il bilancio e i documenti a corredo che sono stati presentati evidenziano una gestione politica scadente e senza prospettive, basata sulle contingenze, incapace di creare una prospettiva al nostro Comune. Non è possibile, in questi termini, presentarsi al Consiglio e richiedere un voto favorevole al bilancio che da parte mia non può essere concesso proprio per le motivazioni che ho messo in evidenza.

Per i predetti motivi esprimo voto contrario alla deliberazione, chiedendo che tale posizione risulti nominativamente a verbale.


PUNTO 8 ALL’ORDINE DEL GIORNO – ESAME ED APPROVAZIONE DEL BILANCIO DI PREVISIONE DELL’ESERCIZIO FINANZIARIO 2009. RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA 2009/2011 E BILANCIO PLURIENNALE 2009/2011 DELLA “ISTITUZIONE PER LA GESTIONE DELLE ATTIVITÀ CULTURALI.


Voto: astenuto


PUNTO 9 ALL’ORDINE DEL GIORNO – IMPIANTO DI TERMOVALORIZZAZIONE LOCALITA’ RONCIGLIANO DI ALBANO LAZIALE.
E’ in previsione di costruzione un impianto di termovalorizzazione dei rifiuti in località Roncigliano di Albano Laziale e vi sono state da parte delle popolazioni residenti nel circondario numerose manifestazioni di protesta contro tale scelta; il piano regionale dei rifiuti, recentemente licenziato dal Consiglio Regionale del Lazio, prevede l’ obiettivo strategico della raccolta differenziata dei rifiuti al 50% entro il 2012 e la riduzione degli imballaggi alla fonte del 6% entro il medesimo arco temporale;

Constatato che :
la costruzione di impianti di termovalorizzazione non rappresenta certamente una soluzione definitiva al problema del ciclo globale dei rifiuti, ma semmai uno dei tanti indispensabili passaggi il quale deve essere valutato attentamente e in caso affermativo ridotto ai minimi termini.
L’ attuale sistema di raccolta differenziata dei rifiuti ( a mezzo di campane stradali) non è assolutamente adeguato a gestire il trattamento differenziato dei rifiuti in maniera efficace ed economica.
La Provincia di Roma ha individuato nella raccolta dei rifiuti c.d. “ porta a porta “, la chiave di volta per una gestione virtuosa dell’ intero ciclo dei rifiuti, con una parte ridotta di rifiuto esausto indifferenziato rimanente al termine di tutto il processo;

Valutato che :
Nell’ area in cui è in previsione la costruzione del termovalorizzatore insiste una elevata densità abitativa stimata in circa 40.000 abitanti e che nelle vicinanze vi sono terreni coltivati a vigneto e ortaggi, i quali vedrebbero sensibilmente compromessa una economia agricola che invece necessita di sostegno in un'ottica di sempre maggiore ricerca della qualità e della filiera;
La costruzione di tale impianto sicuramente arrecherà un danno per la falda acquifera sottostante, gia pesantemente provata dalla pressione antropica ed industriale;
Valutato che:
non vi è una letteratura scientifica che esprime posizioni univoche sulle conseguenze mediche delle nanoparticelle sulla salute umana;
In sede di autorizzazione ambientale integrata, la locale ASL RM/H, nella riunione del 3 Marzo u.s. ha espresso parere contrario alla realizzazione dell’ impianto nella località di Albano Laziale, motivando la decisione con l’ insostenibilità da parte della falda acquifera sottostante di poter continuare ad alimentare le popolazioni e l’impianto stesso, considerata la già critica situazione idrica esistente nella zona.

DELIBERA
di assumere le seguenti determinazioni:

1) inviare alla Regione Lazio e al Ministero dell’ ambiente, per il tramite del Sindaco, una nota in cui si chiede di riconsiderare la rilocalizzazione in nuova area dell'impianto di termovalorizzazione di Albano Laziale;
2) chiedere, nel caso in cui non sia possibile la rilocalizzazione in altra area dell'impianto, la costituzione di un comitato di vigilanza sulla struttura che abbia lo scopo di informare la popolazione sui rischi e sulle attività economiche correlate alla gestione della struttura stessa, nel quale il Comune di Castel Gandolfo entri a far parte con un proprio rappresentante unitamente a quelli di quei Comuni limitrofi che risultino maggiormente coinvolti nell'operazione.

Esprimo il mio voto favorevole.

firmato
IL CONSIGLIERE
RAFFAELE DALESSANDRO

28 mar 2009

IL LAZIO RISCHIA L'EMERGENZA RIFIUTI.

http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=339426

«Il Lazio rischia l’emergenza rifiuti»
di Tiziana Paolocci

Quaranta comuni del Lazio rischiano di affondare sotto montagne di rifiuti. A lanciare l’allarme è il presidente di Federlazio Ambiente, Bruno Landi, che ieri ha partecipato all’incontro presso l’enoteca Palatium, per fare il punto sul problema delle amministrazioni morose nei confronti delle aziende di smaltimento. Un quadro drammatico, che evidenzia un debito complessivo da parte dei comuni di 230 milioni di euro. La capitale, però, secondo il sindaco Gianni Alemanno, non corre il «rischio Napoli», nonostante nella lista di chi detiene il maggior debito, compaia proprio Ama Spa, società partecipata al 100 per cento dal Comune di Roma, che deve a Colari, il consorzio che gestisce la discarica di Malagrotta, 124 milioni di euro.«Se la situazione rimane come oggi, il 1 aprile i camion dell’Ama non potranno più conferire a Malagrotta e nei cassonetti cittadini potrebbero rimanere 4.500 tonnellate di rifiuti al giorno, ovvero 20 mila metri cubi di immondizia», denuncia il direttore generale della Federlazio Giovanni Quintieri.«Ama sta trattando le modalità di estinzione del proprio debito - ribatte l’azienda - pertanto l’eventuale sciopero paventato non coinvolgerà il territorio del Comune di Roma, dove la raccolta sarà del tutto regolare».«Stiamo cercando di fronteggiare la situazione - aggiunge Alemanno -. Garantiremo in ogni modo il servizio e assolutamente non si arriverà alla chiusura di Malagrotta. Non scherziamo. L’azienda è in grado di sostenere le richieste della Colari e quindi di gestire un debito che abbiamo ereditato dalla precedente amministrazione. Purtroppo per molto tempo non sono stati pagati i canoni».Ammesso che le operazioni annunciate dal primo cittadino vadano in porto, il problema del blocco dei rifiuti in discarica, resta per gli altri 39 comuni dell’hinterland. La maglia nera spetta a Pomezia, con oltre 9 milioni, Nettuno con oltre 8,5 milioni di debito, Mentana e Fonte Nuova con quasi 6 milioni, Palombara Sabina e Monterotondo con quasi 5,5 milioni e Latina con oltre 4,7 milioni. Nella lista anche Tivoli, Asp Ariccia, Asp Ciampino, Rocca di Papa, Castelgandolfo, Castel Madama, Cittaducale e Subiaco.«La situazione è “satura” - spiega il direttore generale di Federlazio Giovanni Quintieri - lo scorso 16 marzo abbiamo inviato una lettera alla Regione Lazio, ai presidenti delle province, ai prefetti, all’Anci e a tutti i comuni interessati e già l’11 dicembre avevamo iniziato a sollecitare la Pisana, chiedendo il suo aiuto. Ma non abbiamo riscontrato alcuna sensibilità in tal senso». «I veri debitori - ha continuato - sono i comuni, ma la Regione ha la responsabilità di determinare le tariffe, autorizzare le discariche e quindi non se ne può lavare le mani».Anche per Donato Robilotta, capogruppo Sr alla Regione, Marrazzo ha il dovere di intervenire per risolvere «un’emergenza ambientale che è sotto gli occhi di tutti». «Ho fatto inserire personalmente in finanziaria una norma che consente alla Regione di anticipare le somme dei comuni morosi - dice Robilotta -. Basterebbe applicarla. Non vorrei che tra qualche giorno le immagini delle città laziali sommerse dai rifiuti facciano il giro del mondo per l’inerzia di un commissario-presidente che non riesce a decidere».Il sindaco di Fiumicino, Mario Canapini, intanto ha assicurato che entro la prossima estate il suo comune sarà in grado di dare quanto dovuto. «Va precisato che all’inizio del mio primo mandato, cinque anni fa - sottolinea - il nostro debito ammontava a oltre 5 milioni di euro. Oggi siamo riusciti a ridurlo a circa 600 mila euro».

12 mar 2009

Articolo riportato su "IL MESSAGGERO" in data 10 marzo 2009

Lago di Albano invaso dai parcheggi.

Nonostante diverse segnalazioni fatte da me e da altri amici non abbiamo avuto il piacere di essere ricontattati nè di vedere pubblicate le nostre opinioni.Al lago di Albano stanno mettendo i parcheggi a pagamento su tutta la zona senza rispettare le normative vigenti e senza lasciare neanche un posto libero. Questo impedisce la libera circolazione a tutti coloro che non possono permettersi di pagare x andare dove vogliono. Non si può pretendere di far pagare per andarci ad allenare a correre o andare in canoa. Dove lasciamo la macchina? Se potevamo permettercelo ci pagavamo la palestre con 4,80 euro al giorno. Grazie Sindaco. Spero che qualcuno prenda qualche iniziativa. E poi i commercianti si lamentano che non fanno + una lira. Personalmente dopo una vita che sono cresciuto al lago pur non essendo residente a Castello , mi rincresce non andarci più! Chiediamo che anche i Sindaci degli altri comuni limitrofi facciano qualcosa.
GRAZIE.

Marco (10 marzo 2009)

Articolo riportato su "IL MESSAGGERO" in data 7 marzo 2009

Sabato 07 Marzo 2009
di LUIGI JOVINO
Si sblocca la situazione della concessione degli arenili al lago di Castel Gandolfo. La Regione sta per votare le norme definitive, ma si prevede un estenuante braccio di ferro tra il Comune e gli operatori commerciali. «Fra pochi giorni - afferma Filiberto Zaratti, assessore regionale all'Ambiente - approveremo il Pua (Piano utilizzazione degli arenili), presentato dal Comune. Abbiamo proposto, su sollecitazione del Parco regionale dei Castelli Romani, alcune variazioni che sono accettate di buon grado anche dal Comune».In pratica la Regione ha deciso di affidare al Comune la gestione delle concessioni degli arenili che saranno ridotte, però, del 40 per cento. Quindi al lago di Castel Gandolfo ci saranno molte più spiagge libere, gestite e protette direttamente dal Comune e dal Parco e non si assisterà più al proliferare di stabilimenti e di ombrelloni che aveva fatto guadagnare al lago di Castel Gandolfo l'appellativo di "Rimini castellana". «Il Comune - aggiunge l'assessore Zaratti - farà un bando pubblico per permettere a chiunque di presentare offerte per la gestione degli arenili».Questa scelta, condivisa dal sindaco Maurizio Colacchi, penalizza gli operatori storici del lago che hanno aperto attività da moltissimi anni, i quali neanche potrebbero partecipare al bando pubblico perché si sono macchiati del reato di abusivismo edilizio. «In mancanza di regole - ha detto Romeo Andreuzzi, presidente dell'Assobalneari del lago di Castel Gandolfo - alcuni operatori hanno costruito sugli arenili opere in legno per migliorare la fruibilità che sono state definite abusive. Non possiamo essere penalizzati solo perché abbiamo operato per offrire più confort e servizi. Se ci fosse stato un regolamento tutto sarebbe stato diverso». I dirigenti di Assobalneari qualche mese fa hanno avuto un incontro con l'assessore Zaratti, cui sono state manifestate le loro perplessità. E' probabile adesso che gli operatori storici si uniscano in un consorzio, cui il comune potrebbe affidare la gestione di una parte degli arenili. Diversi commercianti, però, non sono per nulla intenzionati a cedere ad altri tratti di spiaggia, indispensabili per la gestione della propria attività e si dichiarano intenzionati a fare qualsiasi battaglia pur di aver salvi i propri diritti. Intanto l'assessore Zaratti annuncia che il 26 marzo prossimo saranno finalmente conclusi i lavori della circumlacuale, sistema fognario che circumnaviga le sponde del lago.Contestualmente alla conclusione dell’opera, però, il Comune dovrà dettare le norme ai proprietari dei numerosi pozzi neri che stazionano sugli arenili per l'allaccio in fogna per evitare un nuovo disastro ecologico. «II Comune - riprende ancora l'assessore Zaratti - si è impegnato nello stesso giorno in cui saranno consegnati i lavori della circumlacuale a presentare un progetto per la ruscellazione e il recupero delle acque meteoriche per cui sono stati impegnati consistenti finanziamenti. Stiamo agendo a tappe forzate per risolvere la grave crisi ecologica».