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6 mag 2008

ROMA HA VINTO: ALEMANNO E' SINDACO

LA CONQUISTA DEL COMUNE DI ROMA
UNO TSUNAMI PREVISTO

La conquista del comune di Roma da parte di Gianni Alemanno è una vittoria a sorpresa su cui pochi puntavano e le cui basi poggiano principalmente su due pilastri: la colonna di un’ organizzazione elettorale basata su un partito ritornato pesante e il sostegno derivato dal problema legato alla sicurezza.
Due anni fa, in molte occasioni, abbiamo posto l’indice sulla necessità di rivitalizzare il partito ( An) che andava sfilacciandosi sempre di più, poco presente sul territorio e con una organizzazione interna alleggerita nelle cellule periferiche e nella sua rappresentanza territoriale.
La svolta si ebbe con il congresso romano e sul confronto tra due tesi quelle di Alemanno e di Augello che ci hanno regalato la novità, dopo anni, di un simposio vero, non predeterminato che è sfociato in una organizzazione della federazione che ha funzionato immediatamente nelle sue commissioni entrando nel merito e nel vivo delle problematiche della vita cittadina.
La vittoria numerica di Alemanno ma l’affermazione morale del “Capitano coraggioso” Augello ha dato la svolta decisiva nell’approccio tra politica e territorio.
Un cambio di rotta verso la presa di coscienza dei reali problemi di una città e il ruolo di un partito che ha iniziato ad ascoltare i cittadini, i lavori autonomi, gli imprenditori, i dipendenti ministeriali, i pensionati e che ha prestato maggiore attenzione alle borgate i cui problemi, in questi anni, sono stati oscurati dai tagli di nastro, dalle notti bianche e dalla festa del cinema di Roma, da una dolce vita più sognata che realizzata.
Il secondo pilastro di questa vittoria è stato innegabilmente il tema della sicurezza.
La morte , qualche mese fa, della signora Reggiani a Tor di Quinto ha segnato profondamente le coscienze dei romani.
Questo triste evento ha provocato la trasformazione repentina da una sensazione di insicurezza ad una presa di coscienza che i nostri figli , i nostri anziani , le donne , la parte più debole della nostra comunità siano in costante pericolo.
Decine di migliaia di elettrici ed elettori di sinistra hanno votato Zingaretti come presidente della Provincia di Roma e Alemanno come Sindaco della Capitale.
Un voto disgiunto che rappresenta la distanza siderale tra gli ideali della politica ( voto provinciale) e la realtà di tutti i giorni ( voto comunale) con il risultato di una lacerazione interna che ha portato tanti cittadini a dare un voto con il cuore ed uno con la ragione in modo assolutamente lucido e consapevole.
E’ questa la grande rivoluzione , lo tsunami politico che avevamo ampiamente previsto.
Abbiamo avuto nel 2004 un esempio eclatante nelle elezioni spagnole dove vi fu la vittoria a sorpresa di Zapatero su Aznar probabilmente favorita dalle bombe nei treni di Madrid.
Anche in quell’ occasione il tema della sicurezza ha determinato un capovolgimento delle aspettative avvalorando la tesi per cui il cittadino è disponibile a votare dall’altra parte se percepisce un deficit di sicurezza.
Quanto accaduto deve farci riflettere sull’opportunità che avrà il sindaco Alemanno di incidere realmente sul tema della sicurezza dove la sinistra è stata, ed è prigioniera della vecchia ideologia omologata per cui ogni reato sia individuale che collettivo andrebbe commisurato nel contesto sociale dove il crimine o l’illecito si attuerebbe mentre la destra pone il principio di sicurezza e ordine come valori universali depurati da ogni giustificazionismo sociale.
Il rischio di fallire su questo fronte proviene solo dalle pastoie burocratiche, dall’intreccio tra i poteri di un sindaco e gli atti legislativi incompleti che non consentono, ad esempio, le espulsioni per come dovrebbero essere fatte.
Lo snellimento delle procedure è un passaggio fondamentale per avere dei risultati a breve scadenza nella consapevolezza ormai consolidata che la sicurezza è il perno su cui ruota non solo la tutela fisica di un cittadino ma anche la serenità e la crescita sociale ed economica di un popolo.
Sulla sicurezza e sulla certezza della pena ci giochiamo gran parte della nostra credibilità e del nostro futuro.

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