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2 dic 2008

Castel Gandolfo: Interviene la Regione sulla crisi ambientale mentre il livello cala ancora.

Norme “speciali” per il lago
Bloccati i prelievi dalle falde e vincolati i fondi per la tutela

Martedì 02 Dicembre 2008

di LUIGI JOVINO

Un piano di interventi da attuare anche con poteri “speciali” e risorse straordinarie per tutelare i laghi dei Castelli Romani "grandi malati". A Castel Gandolfo c'è stata l'audizione pubblica di tre commissioni regionali: dell'Ambiente, delle Attività produttive e del Bilancio per cercare di tamponare la situazione di gravi crisi ambientale vissuta soprattutto del lago di Castel Gandolfo, il cui livello, nell'ultimo anno, è calato di altri settanta centimetri, mentre cresce l’inquinamento del bacino.All'incontro sono stati presenti Maurizio Colacchi, sindaco di Castel Gandolfo, Filiberto Zaratti, assessore regionale all'Ambiente, Gianluigi Peduto, presidente del Parco regionale dei Castelli, diversi consiglieri regionali degli opposti schieramenti e una folta delegazione di operatori balneari. «Siamo qui - ha esordito Carlo Ponzo, presidente della commissione regionale al Bilancio - per risolvere un problema storico del territorio dei Castelli. La presenza di tre commissioni regionali non è occasionale. Il degrado va fermato con leggi e delibere speciali».Ponzo ha proposto di fare un emendamento alle legge 11 che tutela le falde acquifere dei Castelli Romani, «evitando che i finanziamenti vengano impegnati in opere che non riguardano direttamente la tutela ambientale». La legge di salvaguardia dei bacini lacustri dei Castelli Romani mette a disposizione dei comuni di Castel Gandolfo, Nemi, Rocca di Papa e Marino finanziamenti che in molti casi sono stati spesi, però, per costruire parcheggi nei centri storici e altre opere.«Per il momento - riprende il presidente Ponzo - per la tutela del lago e la costruzione della fogna sono disponibili più di sette milioni di euro. In Finanziaria potremo aggiungere altre cifre che andranno impegnati esclusivamente per difendere l'ecosistema». Filiberto Zaratti, da parte sua, ha dichiarato di aver pronto una delibera di salvaguardia delle falde acquifere che «andrà in Giunta nell'arco massimo di dieci giorni in attesa che venga approvato il piano definitivo». La delibera proposta da Zaratti prevede «certificazioni obbligatorie sui prelievi che dovranno essere fornite per ogni lottizzazione compiuta in zona, la sospensione di nuove concessioni, la limitazione di acqua per gli scopi agricoli e industriali e il controllo meccanico sui pozzi autorizzati». Per le concessioni degli arenili la Regione ha dichiarato di voler dare la gestione al Comune di Castel Gandolfo. Nell'assemblea, però, una polemica c'è stata tra Gianluigi Peduto, presidente del Parco, e gli operatori. Il presidente ha ricordato che quest'anno «al lago, a causa dell'indagine e dei sequestri, effettuati dalla magistratura, il turismo è calato dell'80 per cento, mentre in altri siti è aumentato».«Le condizioni dell'ambiente però - fa notare Daniele Carducci, presidente del consorzio Ristoratori del lago - non sono state mai così critiche». La fauna si è ridotta del quaranta per cento a causa di un'improvvisa epidemia, le coste sono ridotte a sabbie mobili e il livello delle acque si è abbassato come mai era capitato in millenni di storia.

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