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22 dic 2007

L'IDEA FORZA



UN’ALLEANZA PER L’ITALIA

Finalmente qualcosa di estremamente serio si muove a destra.
L’assemblea nazionale di An ha partorito alcune parole magiche che volevamo sentire e il preludio di una grande svolta verso quel partito degli italiani, Alleanza per l’ Italia.
Il partito di Berlusconi ha rinunciato all’Italia per la libertà, da Forza Italia al Partito del popolo delle Libertà; Fini da Alleanza nazionale sta pensando ad un Alleanza per l’Italia in cui il nome della nostra patria potrebbe tornare sul nostro simbolo come è giusto che sia. Non è un mistero che siamo stati per decenni i custodi del tricolore, dell’inno nazionale che nessuno voleva cantare e che oggi è patrimonio di tutti come è giusto che sia.
Finalmente un bene dei nostri padri, la bandiera, dalla sinistra sbagliata più volte negli aspetti cromatici, pienamente condiviso come la libertà il cui valore assoluto crediamo non venga messo in discussione anche se siamo coscienti che ci sentiamo tutti più liberi se ci sentiamo sicuri e protetti ed oggi l’esigenza di maggiore sicurezza è, in assoluto, una delle priorità.
Tuttavia come ogni valore l’identità, il sentirsi italiani come comune sentire va declinato nella modernità, nella società in cui viviamo.
Una società che si tinge sempre di più di tinte multietniche e dove il concetto di nuova cittadinanza è un pensiero che ci appartiene ogni giorno di più e che supera il motto desueto “dell’Italia agli italiani”.
Lo Stato (concetto di famiglia superiore) è nostro padre e rappresenta l’autorità a cui dobbiamo rispetto e obbedienza; l’ Italia, la madre, che ama i suoi figli naturali ma anche quelli adottivi che la amano e l’accrescono.
Su questo terreno fertilissimo che dobbiamo concentrare il nostro cammino senza complessi e con la fiducia di chi rappresenta un pezzo d’Italia importante.
Come non ci sono limiti alla provvidenza, per una destra moderna e rinnovata non esistono confini per un consenso potenziale che può andare al di là da ogni rosea previsione. Basta crederci e continuare sulla via della politica-testimonianza e della politica-contenuti.
In tutto questo le polemiche , gli attriti di questi giorni nel centro destra sono quisquiglie; le federazioni annunciate e ritirate o i partiti unicamente vampiri sono solo punture di spillo dinanzi ad un’operazione così profonda e attraente che si presterebbe a fare uno dei pochi partiti rimasti, forse l’unico dopo la fusione a freddo del Partito Democratico, che vanta una grande cultura politica.


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