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30 dic 2007

POLITICA VALORIALE


SICUREZZA, LEGALITA’ E RICCHEZZA.

Il tema sulla sicurezza troppe volte viene ridotto ad un concetto che riguarda, quasi esclusivamente, la legalità e l’ordine pubblico ma gli influssi benefici di un Paese più ordinato e più sicuro sono molteplici.
Ci può essere un nesso tra il valore della sicurezza e la legalità con il progresso economico?
Siamo certi di si.
La sicurezza è il perno su cui ruota non solo la tutela fisica di un cittadino o di un lavoratore ma anche la serenità e la crescita sociale ed economica di un popolo.
Una comunità in cui regni la difesa del cittadino, la giustizia e la certezza della pena è certamente più serena, più ottimista verso il futuro e la fiducia è un termine di valutazione fondamentale per il futuro di un’economia (la fiducia dei consumatori, ad esempio, è un parametro importante sullo stato economico di un Paese).
Sentirsi più sicuri indicherebbe una maggiore serenità ed essere più tranquilli significherebbe una maggiore predisposizione verso il futuro e di conseguenza saremmo tutti più intraprendenti ed efficienti.
Non a caso le regioni italiane meno sviluppate economicamente risultano essere le meno sicure.
Questi valori come la legalità e la sicurezza sono stati sempre un patrimonio privilegiato della destra italiana ma si arriverà ad una democrazia dell’alternanza compiuta solo quando alcuni valori come la famiglia, la sicurezza, il senso dello Stato saranno valori finalmente condivisi da tutti gli schieramenti politici che avranno l’opportunità di differenziarsi sulle ricette da intraprendere e non su vecchie impostazioni dottrinali.
Sul tema della sicurezza la sinistra è prigioniera della vecchia ideologia omologata per cui ogni reato sia individuale che collettivo andrebbe commisurato nel contesto sociale dove il crimine o l’illecito si attuerebbe mentre la destra pone il principio di sicurezza e ordine come valori universali depurati da ogni giustificazionismo sociale.
La destra è lontana da quel relativismo dove la differenza tra il bene e il male assume toni morbidi e sfocati ed è convinta che la società avrebbe bisogno di regole precise e di valori, opportunamente declinati alla modernità, che tornino ad essere un punto di riferimento importante per tutti i cittadini.
Le analisi sociologiche ed il quadro che il New York Times ed il Times fanno dell’ Italia è condivisibile.
La società italiana è depressa perché non vede un futuro, perché non riesce a vedere la luce in fondo al tunnel, perché non ha fiducia nei politici e nella politica.
Il primo passo di un partito di destra moderna è di lavorare sulla trasparenza e sulla credibilità della propria classe dirigente per spezzare questa incertezza e questa insicurezza ed è quindi un’azione interna.
Il secondo passo è rivolto all’esterno ed è un operazione verità. Dovrà invertire la rotta nei confronti del fenomeno dello “scarica barile” per cui le responsabilità politiche sarebbero del governo precedente o comunque sempre degli altri e poi presentare un modello di società futura e misure conseguenti che alimentino la speranza. Soltanto la politica, senza aggettivi, è in grado di creare le condizioni di una società più felice.
E’ sulla speranza e sulla felicità che si giocherà la partita futura senza enunciazioni populiste ma attraverso semplici e chiare ricette di cui l’Italia ha tanto bisogno.

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