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9 feb 2008

10 FEBBRAIO PER RICORDARE LE VITTIME DELLE FOIBE


Cari amici,
non è affatto semplice illustrare una vicenda che fa parte del patrimonio nazionale italiano per il semplice fatto che è stata tenuta all'oscuro della stragrande maggioranza del popolo italiano: LE FOIBE.
Ai più questo nome non dice nulla, perchè alcun libro di storia ne faceva menzione. Oggi finalmente diversi sono i libri di storia che ne parlano con dovizia di particolari.
Voglio citare avanti tutti i libri scritti dal professore Gaetano LA PERNA, da Arrigo PETACCO, da Raoul PUPO, da Marco PIRINA (veramente eccezionale il suo contributo storico a questa triste e sanguinosa vicenda).
Ma facciamo un breve e spero esauriente resoconto di questo evento che portò all'esodo di 300.000 italiani da terre italianissime per cultura e tradizione.
L'Istria e parte della Dalmazia sono appartenute fino al trattato di Campoformio (1796) all'antica Repubblica di Venezia.
Dopo la vittoriosa 1^ Guerra Mondiale nel 1919 il Trattato di Rapallo ci assegnò Trieste, Gorizia, l'intera Istria, Fiume e qualche lembo di Dalmazia.
Queste terre erano rivendicate anche dai Croati e Sloveni, dunque lo Stato italiano venne a trovarsi con una forte minoranza slava all'interno dell'accresciuto territorio nazionale, che alimentò rancori che poi deflagrarono dopo l'8 settembre 1943, con il collasso dell'Esercito Italiano.
Nel settembre del 1943 i partigiani comunisti guidati da Josip Broz detto Tito invasero l'Istria, Fiume e Zara iniziando una sistematica pulizia etnica uccidendo gli italiani che venivano legati con fili di ferro e gettati nelle foibe (cavità carsiche profonde circa cento metri) dopo aver subito le più terribili sevizie ed umiliazioni. Voglio aggiungere che vennero uccisi anche elementi antifascisti e persino appartenenti al Partito Comunista giuliano per essersi opposti all'annessione dell'Istria alla Jugoslavia.
Da ricordare il martirio della studentessa Norma COSSETTO che pur di non rinnegare l'Italia fu stuprata da 16 partigiani e gettata in una foiba nei pressi di Pola.
E ancora non si può non ricordare i terribili 45 giorni dell'occupazione slava di Trieste dove 5000 persone sparirono nelle foibe di basovizza o furono deportate nei campi di concentramento tra cui il famigerato lager di Goli Otok, un'isola senza acqua e verde, da cui ben pochi ritornarono vivi.
Si parla di 22.000 italiani barbaramente assassinati ma un computo esatto a tutt'oggi non è possibile.
Se oggi ricordiamo tutto questo scempio lo dobbiamo ad un coraggioso Magistrato che nella metà degli anni 90' riaprì il caso: il Dottor Giuseppe PITITTO.
Questi sollecitato da alcuni parenti delle vittime promosse un'azione giudiziaria mediante la quale furono individuati i maggiori responsabili delle vittime delle foibe: gli squallidi aguzzini Ivan MOTIKA, Oscar PISKULIC e Avianka MARGHETIK, che non furono perseguibili a causa dell'atteggiamento delle Autorità Slave e dell'ormai avanzata età.
La data scelta per ricordare tale vicenda è il 10 febbraio 1947 quando il Trattato di Parigi ci impose di cedere l'intera Istria con Fiume e Zara.
Trieste potè tornare all'Italia solo con il memorandum di Londra nel 1954, con il quale cedemmo Capodistria, cessione confermata ad Osimo (Ancona) nel novembre del 1975.
Non dimentichiamo mai gli orrori delle Guerre!!!!
Raffaele Dr. DALESSANDRO

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