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17 gen 2008

Articolo importante: rivoluzione della legalità.


Rivoluzione della legalità

Scritto da Davide Giacalone
Tuesday 15 January 2008

Bassolino e Russo Jervolino. Trattare e smaltire i rifiuti è un affare, ci si guadagna. Tedeschi e svizzeri accolgono la nostra spazzatura, i francesi si candidano a gestirla, non perché sono buoni, ma perché siamo scemi e li paghiamo puzzolentemente.
Prodi invita al soccorso fra regioni, alla solidarietà, al volemose bene, ma non sa quel che dice. In Campania, ed in Italia, si faranno meno scuole, ospedali, porti, strade e ferrovie perché i soldi se ne sono andati per rimediare alla criminale insipienza di un’intera classe dirigente. Dice Veltroni che Bassolino deve restare al suo posto, in questa fase. Posto che la “fase” dura da un quindicennio, ogni giorno che passa senza la cacciata è un giorno in più che condanna il meridione ad essere l’ambiente naturale per i profittatori e gli incapaci. Un bubbone.
Napoli attende la sua rivolta civile, la sua rivoluzione della legalità. C’è il riassunto della follia collettiva nell’esercito che scorta il pattume e lo imbarca sui traghetti. Queste tattiche meramente dilatorie non fanno che accrescere il dramma. Così come i suoi costi. In una zona in cui la spazzatura non si raccoglie, le discariche ufficialmente utilizzate sono illegali o irregolari e gli impianti non funzionano, i responsabili dovrebbero sentire su di sé l’alito della galera, non il dilemma se dimettersi e godere i soldi immeritatamente accumulati. Fin quando la legalità sarà la chimera dei fessi Napoli affogherà nella parte peggiore di sé. Il sud dell’Italia sarà il peggio che la storia ci ha consegnato. E gli italiani tutti ne faranno le spese. Il resto, il meglio e le persone per bene, resteranno inerti, a galleggiare curando il proprio particolare. Rassegnati al degrado, tolleranti verso la criminalità, per potere difendere qualche piccolo, o grande, privilegio.
L’Italia passa dal declino al degrado, sperando che Napoli sia un caso isolato, etnico, vernacolare. Invece è un caso istituzionale, un’infezione dove prosperano mali diffusi, come la violenza senza più neanche ideologia e la forza economica della criminalità, senza più neanche gerarchia. Mi ripugnano, naturalmente, i pupazzi impiccati. Però, se Bassolino, Iervolino ed i loro pari non hanno occhi per vedere, allora sono meno che fantocci, ma l’odierna incarnazione di quel che, a noi meridionali, fa orrore del meridione.

16 gen 2008

Articolo pubblicato su "Cinque" del 16.1.2008


Articolo pubblicato su "Cinque" pag. 13 il 14/09/2007


Articolo pubblicato su "Cinque" pag. 13 l' 11/07/2007


INCHIESTA SEQUESTRI STABILIMENTI LAGO CASTEL GANDOLFO

SEQUESTRATI STABILIMENTI LAGO CASTEL GANDOLFO, PROCESSO A GESTORI

Inchiesta pm di Velletri. Difensori presentano ricorso a riesame

Roma, 16 gen. (Apcom) - Forse la prossima estate non sarà possibile prendere un ombrellone od una sdraio a noleggio sulle rive del lago di Castel Gandolfo. La Procura di Velletri ha infatti, da alcune settimane, provveduto a sequestrare pressocchè tutti i diversi stabilimenti e punti ristoro che affacciano sullo specchio d'acqua, che è a poche decine di chilometri da Roma. Inoltre ad oltre 30 gestori che da anni lavorano nell'area, sono stati notificati gli avvisi di conclusione delle indagini per varie fattispecie di reati ambientali, oltre che per occupazione abusiva di fondo demaniale e varie violazioni del codice di navigazione.
Gli uomini del 'Parco naturale regionale dei Castelli Romani' che hanno agito in funzione di polizia giudiziaria, hanno posto i sigilli anche su tutte le diverse dotazioni che erano previsto all'interno degli stabilimenti, dai pattini alle barche a vela, per arrivare ai windsurf. Nei giorni scorsi, poi, il Tar del Lazio si è dichiarato incompetente rispetto ai ricorsi proposti da alcuni gestori riguardo l'aumento dei canoni demaniali ed i provvedimenti amministrativi inerenti. "Andremo al Consiglio di Stato", dichiarano adesso i loro legali. Nel frattempo però i pm Giuseppe Travaglini e Francesca Fraddosio, hanno chiesto ed ottenuto il rinvio a giudizio dei primi gestori, i cui stabilimenti sono stati sequestrati a dicembre.
Motivo dei difensori è lo "Schema disciplinare" fatto tra il '98 ed il 2000, e che i gestori si attendevano di rinnovare. "Era stato dato dal ministero dei lavori pubblici, ufficio genio civile per il Tevere e l'agro romano", si spiega. L'avvocato Cristiano Brunelli, che assiste 11 gestori, spiega: "Abbiamo presentato ricorso al tribunale del riesame avverso i provvedimenti di sequestro. Speriamo nel buon esito della vicenda". Rispetto al procedimento penale, il legale aggiunge: "Produrremo i documenti che comprovano la legittimità dell'occupazione del suolo. In ogni caso speriamo che la vicenda arrivi a soluzione. Ed anche se si arrivasse al processo lotteremo per una assoluzione".

SAPIENZA INTOLLERANTE!!!!!!!!!!!


I cittadini di Castel Gandolfo Elettori, Iscritti e Simpatizzanti di ALLEANZA NAZIONALE esprimono la propria incondizionata e leale vicinanza la Papa Benedetto XVI condannando con fermezza e senza appello il gravissimo e vergognoso rifiuto di cui è stato oggetto all'Università "La Sapienza" di Roma, emblematico di "INTOLLERANZA ANTIDEMOCRATICA E CHIUSURA CULTURALE" in nome di una presunta laicità della conoscenza. La sinistra ancora una volta dovrebbe fare una severa autocritica: l'alleanza con certe frange intolleranti, e la campagna di anticlericalismo ideologico fomentata da alcuni partiti della maggioranza, hanno creato il clima nel quale è maturata quest'altra pagina vergognosa della storia moderna.

dichiarazioni On. Maurizio GASPARRI.
PAPA: ORMAI IN ITALIA SERVONO I CASCHI BLU DELL’ONU
16/01/08
Dopo lo sconcio della Sapienza di Roma ci attendiamo che vengano assunte iniziative per allontanare dall’Ateneo i professori ancora in servizio che hanno firmato quel vergognoso manifesto. Questa dimostrazione di intolleranza non può restare priva di conseguenze. Non devono essere gli studenti a rimuovere i professori. Deve essere la stessa università ed il Rettore non può cavarsela con blande affermazioni di circostanza. Meglio sarebbe poi annullare le iniziative previste per domani che dopo quanto avvenuto sono prive di senso e rafforzerebbero il senso di vergogna che è calato sull’intero paese. Dopo l’emergenza rifiuti e dopo l’impossibilità del Santo Padre di parlare nel più grande ateneo italiano sarebbe forse il caso, e non lo dico scherzando, di sollecitare l’Onu a promuovere interventi multinazionali in Italia. Nel nostro paese non esiste più la libertà e non c’è più la democrazia. Non devono andare più in Libano i caschi blu. Devono venire in Italia per contribuire a garantire quei diritti di espressione ed alla salute che vengono gravemente minati dall’attuale classe dirigente di centrosinistra.
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PAPA ALLA SAPIENZA: IL GOVERNO SIA CHIARO SU CONTESTAZIONI
15/01/08
Prodi non si rende conto della situazione. Vanta i risultati del suo governo, ma la realtà è che l’immagine dell’Italia nel mondo è catastrofica. Tutti hanno visto i filmati della Campania sommersa dai rifiuti che hanno assimilato l’Italia ai peggiori paesi del Terzo mondo. Ora tutti sanno che ci sono docenti che vorrebbero negare al Papa il diritto di parola nella principale università italiana. Degrado e intolleranza: è questa l’Italia della sinistra. Le blande reazioni di pochi docenti e di qualche balbettante politico dimostrano che, nonostante siano pochi coloro che hanno firmato lo sciagurato documento contro il Santo Padre e guidati da una persona le cui affermazioni televisive sono apparse farneticanti, c’è però un consenso diffuso attorno a queste affermazioni che preoccupa. Ci auguriamo che non vi siano contestazioni giovedì a Roma e vorremmo che il governo parlasse con maggiore chiarezza su vicende che non attengono solo al rispetto del Santo Padre ma alla stessa qualità della democrazia e della liberta nel nostro paese.
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