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17 apr 2008

INIZIA L'EPOCA DEL BIPARTITISMO


E’ primavera, è sbocciato il bipartitismo.
Le schede che escono dalla urne non lasciano spazi ad interpretazioni, abbiamo un' esemplificazione del quadro politico che si è realizzata grazie ad alcuni sbarramenti previsti da una pessima legge elettorale e da una scelta coraggiosa di evitare le ingovernabili ammucchiate.
E’ stato sufficiente un segnale della politica che andasse incontro agli elettori con la nascita di due partiti frutto di una fusione a freddo per dare la possibilità materiale agli elettori di spazzare via con una croce tutta quella polvere e tutti i ferri vecchi della politica.
Hanno cancellato interi partiti dalla rappresentanza parlamentare e guarda caso quei partiti che da una parte hanno utilizzato il ricatto, una politica solo contro e non per, le bandiere arcobaleno contro gli interessi generali nei momenti più delicati della vita del Paese.
Quei frangenti dove non dovrebbero solo contare i propri convincimenti, o le contrapposizioni muro contro muro ma dove dovrebbe prevalere l’interesse supremo dell’Italia, della sua immagine internazionale e della sua dignità, sempre all’altezza della sua storia.
Mentre, in altri lidi, sono stati puniti gli opportunismi, i personalismi, le ipocrisie dinanzi a valori sbandierati troppo facilmente con “ la bava sulla bocca” da chi quei valori non li ha sudati sulla propria pelle e non è stata data testimonianza di un lungo percorso.
Un' elezione politica selettiva di un popolo che non dimentica.
Non ha dimenticato il governo Prodi , nonostante il cortometraggio messo in piedi da Veltroni.
Non ha dimenticato la Sinistra Arcobaleno e quelle bandiere multicolori, che vanno rispettate, ma che hanno bloccato lo sviluppo economico e sociale del nostro Paese.
Non ha dimenticato i molteplici tentativi di scissioni che ha subito la destra italiana dal dopoguerra ad oggi senza esserne scalfita.
In tutte queste mancate amnesie da parte del popolo italiano, il PDL è l’unico partito che ha capitalizzato la fiducia degli italiani e l’effetto del governo uscente assolutamente determinante per questa vittoria.
Come siamo abituati a registrare, la politica dell’alternanza non si consuma in positivo mettendo in campo un' offerta politica più appetibile ma solo per autoestinguenza del concorrente politico sfibrato dall’esperienza governativa.
Le anomalie nella politica italiana sono molte.
In altre democrazie occidentali sarebbe stato improponibile un candidato a premier per la quinta volta ma questo è accaduto in Italia e questo candidato ha vinto le elezioni e dovrà governare l’ Italia in un momento non certo facile.
Il partito del Popolo delle Libertà dovrà dare una doppia prova di sé.
La prima nell’azione di governo mettendo a frutto l’esperienza passata che gli consentirebbe di non ripetere gli errori del passato, la seconda prova consiste nel passaggio da un cartello elettorale ad un vero partito.
Sono due passaggi importanti dove si misurerà un’intera classe dirigente.
La responsabilità è enorme sia nel mettere in atto le promesse elettorali e sia nel costruire un grande partito.
Ora tutti al lavoro perché l’Italia non può aspettare.

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