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29 apr 2008

VITTORIA: GIANNI ALEMANNO SINDACO DI ROMA.



Roma 29/04/2008 09:16
CAMPIDOGLIO; ALEMANNO: VITTORIA CHE SEGNA FINE DEMONIZZAZIONI
Roma, 29 apr. (Apcom) - "Questa vittoria è la fine definitiva di un certo tipo di fare politica basato solo sulle demonizzazioni". Così il neo sindaco della Capitale, Gianni Alemanno, intervenuto telefonicamente a Panorama Mattino Cinque di Maurizio Belpietro. Il candidato del Pdl replica alle accuse di strumentalizzazione sulla questione sicurezza: "noi ne parlavamo da due anni ma la giunta Veltroni ha sempre risposto con grande indifferenza e ipocrisia". "La sinistra se l'è cantata e suonata da sola, non ha trovato riscontri nella realtà della città", ha poi aggiunto Alemanno sottolineando che i primi provvedimenti in materia di sicurezza saranno "le espulsioni di ventimila immigrati che sono denunciati, quindi lo sgombero degli 85 campi nomadi abusivi presenti nella città, la riqualificazione del corpo della polizia municipale e il coordinamento affidato ad un commissario governativo per la sicurezza della Capitale".
Fonte: Apcom

24 apr 2008



UNA CRISI ECONOMICA DIFFICILE




Tutti gli indicatori economici segnalano che la crisi economica, che avvolge il nostro Paese e l’intera economia mondiale, sarà lunga e difficile.
Le ragioni sono molteplici, la crisi americana sui mutui, l’aumento del prezzo del petrolio e la concorrenza sleale cinese e indiana che inizia a farsi sentire con forza in vari settori.
Ben venga la globalizzazione dei mercati se ci fosse quantomeno quella dei diritti ma questa equazione è lungi dal realizzarsi a breve termine e i nostri comparti tessili e di accessoristica industriale soffrono molto la concorrenza orientale per il minor costo della manodopera dovuto all’assenza totale di alcuni diritti fondamentali del lavoratore in termini di tutela, sicurezza, previdenza e assistenza.
E’ come affrontare un samurai a mani nude con la pretesa di metterlo al tappeto, una missione davvero impossibile.
Durante l’ultima campagna elettorale le ricette messe in campo dagli schieramenti erano mirate ad aumentare il potere di acquisto dei salari e ad attuare misure come la detassazione degli straordinari per rendere le buste paga più pesanti, eliminare tasse ingiuste come l’ Ici e intervenire decisamente a favore della famiglia.
Tutte misure che possono servire ad alleviare le sofferenza dei redditi più bassi ma per dare la svolta decisiva ad una depressione economica di queste dimensioni bisognerebbe agire con decisioni strutturali a dir poco rivoluzionarie.
Togliamo l’Ici sulla prima casa? Bene. Diteci però come colmiamo il buco che si viene a creare nei bilanci comunali già ridotti all’osso. Aumentiamo ulteriormente le tasse locali oppure aumentiamo i trasferimenti Stato – Enti locali a fronte di tagli non si sa come oppure di aumenti di tasse non si sa dove.
Detassiamo gli straordinari? Bene . Dobbiamo, però, mettere in debito conto una brusca frenata del tasso di occupazione frutto di un aumento di ore lavorative sotto forma di straordinario a discapito di investimenti in nuove energie lavorative.
Si lavorerà di più con le stesse unità lavorative con tutte le ripercussioni negative che si potranno avere nel campo, ad esempio, della sicurezza sul lavoro .
Diminuiamo le tasse. Bene . Ma il minor gettito deve necessariamente essere colmato da un aumento del Pil ( Prodotto Interno Lordo).Meno tasse per tutti ma una maggiore base imponibile frutto di una maggiore crescita.
E’ arduo coprirsi quando la coperta è troppo corta e le misure giuste e sacrosante che abbiamo letto e ascoltato in campagna elettorale hanno bisogno per stare in piedi di un comune denominatore, la crescita economica (PIL) e gli aumenti dei consumi. Se non ci sarà sviluppo non si potrà agire energicamente sui salari e sul progresso economico ed infrastrutturale del nostro Paese.
E’ possibile invertire la tendenza negativa dell’economia attraverso una rivoluzione fiscale.
La presa di coscienza che il 30% del Pil sia sommerso dovrà farci riflettere sull’opportunità di trasferire la tassazione principalmente sui consumi dando l’opportunità a tutti i cittadini di detrarre le più importanti spese documentate.
Si creerebbe un movimento virtuoso dei consumi ed automaticamente emergerebbe il sommerso frutto dell’evasione e dell’elusione fiscale che è una malattia cronica dell’Italia dei furbi.
Nel 1972, con l’introduzione dell’ Iva, fu il primo passo verso la tassazione dei consumi ma quella riforma non fu mai conclusa e portata a regime.
Oggi ci vuole coraggio nello stravolgere le dinamiche economiche, nel portare avanti una riforma fiscale che sia più in linea con le logiche del mercato globale.
Siamo immersi in una economia consumistica, usa e getta che ha bisogno di far circolare il danaro più velocemente possibile ed in maggiori quantità e questo potrebbe avvenire in tempi brevi solo se facciamo emergere un’economia sommersa attraverso un fisco equo e la possibilità della detrazione - deduzione della maggior parte delle spese che sostiene un cittadino.
Una spada di Damocle sono gli interessi che ogni anno gravano sul debito pubblico che si è attestato nel 2007 a 1.596.762 milioni di euro, il 104% del Pil mentre la spesa per interessi è risultata pari a 76.726 milioni di euro, il 5% del Pil.
Una cifra altissima di interessi che vale una manovra fiscale e che tarpa le ali a qualsiasi progetto di reale sviluppo del Paese.
Il debito pubblico va ridotto è riportato alla media europea che si aggira intorno al 60% del Pil e ciò può avvenire in due modi, attraverso un aumento consistente del prodotto interno lordo facendo emergere il sommerso oppure vendendo i gioielli di famiglia.
E’ prioritario agire sul debito perché si potranno liberare risorse sotto forma di minori interessi passivi che potranno servire in maniera stabile e duratura allo sviluppo sociale ed economico dell’ Italia.
Una rivoluzione dolce che implica coraggio, qualche iniziativa impopolare e una lotta senza quartiere alle caste e alla burocrazia che sono un freno a mano costantemente tirato per lo sviluppo dell’Italia.

17 apr 2008

INIZIA L'EPOCA DEL BIPARTITISMO


E’ primavera, è sbocciato il bipartitismo.
Le schede che escono dalla urne non lasciano spazi ad interpretazioni, abbiamo un' esemplificazione del quadro politico che si è realizzata grazie ad alcuni sbarramenti previsti da una pessima legge elettorale e da una scelta coraggiosa di evitare le ingovernabili ammucchiate.
E’ stato sufficiente un segnale della politica che andasse incontro agli elettori con la nascita di due partiti frutto di una fusione a freddo per dare la possibilità materiale agli elettori di spazzare via con una croce tutta quella polvere e tutti i ferri vecchi della politica.
Hanno cancellato interi partiti dalla rappresentanza parlamentare e guarda caso quei partiti che da una parte hanno utilizzato il ricatto, una politica solo contro e non per, le bandiere arcobaleno contro gli interessi generali nei momenti più delicati della vita del Paese.
Quei frangenti dove non dovrebbero solo contare i propri convincimenti, o le contrapposizioni muro contro muro ma dove dovrebbe prevalere l’interesse supremo dell’Italia, della sua immagine internazionale e della sua dignità, sempre all’altezza della sua storia.
Mentre, in altri lidi, sono stati puniti gli opportunismi, i personalismi, le ipocrisie dinanzi a valori sbandierati troppo facilmente con “ la bava sulla bocca” da chi quei valori non li ha sudati sulla propria pelle e non è stata data testimonianza di un lungo percorso.
Un' elezione politica selettiva di un popolo che non dimentica.
Non ha dimenticato il governo Prodi , nonostante il cortometraggio messo in piedi da Veltroni.
Non ha dimenticato la Sinistra Arcobaleno e quelle bandiere multicolori, che vanno rispettate, ma che hanno bloccato lo sviluppo economico e sociale del nostro Paese.
Non ha dimenticato i molteplici tentativi di scissioni che ha subito la destra italiana dal dopoguerra ad oggi senza esserne scalfita.
In tutte queste mancate amnesie da parte del popolo italiano, il PDL è l’unico partito che ha capitalizzato la fiducia degli italiani e l’effetto del governo uscente assolutamente determinante per questa vittoria.
Come siamo abituati a registrare, la politica dell’alternanza non si consuma in positivo mettendo in campo un' offerta politica più appetibile ma solo per autoestinguenza del concorrente politico sfibrato dall’esperienza governativa.
Le anomalie nella politica italiana sono molte.
In altre democrazie occidentali sarebbe stato improponibile un candidato a premier per la quinta volta ma questo è accaduto in Italia e questo candidato ha vinto le elezioni e dovrà governare l’ Italia in un momento non certo facile.
Il partito del Popolo delle Libertà dovrà dare una doppia prova di sé.
La prima nell’azione di governo mettendo a frutto l’esperienza passata che gli consentirebbe di non ripetere gli errori del passato, la seconda prova consiste nel passaggio da un cartello elettorale ad un vero partito.
Sono due passaggi importanti dove si misurerà un’intera classe dirigente.
La responsabilità è enorme sia nel mettere in atto le promesse elettorali e sia nel costruire un grande partito.
Ora tutti al lavoro perché l’Italia non può aspettare.

9 apr 2008

Articolo pubblicato su "IL MESSAGGERO" Roma Metropoli - Castelli pag. 39 del 09/04/2008





SENZA PAROLE!!!!!!!!!!!

Cari amici,

quanto accaduto, oltre a lasciarmi davvero annichilito, mi fa pensare all'esempio che i primi cittadini di ogni città dovrebbero dare alla comunità che rappresentano.

Penso al "nuovo" incarnato dal Partito (anti)Democratico e alle sue gigantesche bugie e menzogne che ha raccontato ai cittadini castellani nei suoi manifesti di solidarietà al Sindaco Colacchi, affissi ieri abusivamente su tutte le bacheche comunali.

Si comprende ora perchè detti manifesti "scientemente" non recavano l'autore o gli autori dei presunti attacchi verbali e materiali effettuati nei confronti del Sindaco: per strumentalizzare l'accaduto ai fini elettorali e per creare falsi allarmismi sociali e politici.

Ciò traspare anche nell'ultima parte del manifesto allorquando si invitavano tutti i simpatizzanti, gli iscritti, ecc. ad un'attenta sorveglianza!

Mi chiedo e vi chiedo: ma che Partito "Democratico" è questo che racconta menzogne ai cittadini, invita alla sorveglianza? Su cosa? Su
chi?
Forse su quelle persone che non la pensano come loro e solo per questo sono da "sorvegliare"? E' questo il nuovo concetto di democrazia che ha in mente il Partito "Democratico"?
Grazie a chi non la pensa come loro e si prodiga per un reale rinnovamento democratico della città di Castel Gandolfo.








8 apr 2008

Elezioni 2008: fac-simile scheda camera e senato

In seguito al sorteggio della posizione delle liste nella scheda elettorale della Camera e del Senato, ecco i facsimile delle schede.
Ricordiamo che i seggi saranno aperti domenica 13 aprile 2008 dalle ore 8 alle 22 e lunedì 14 aprile dalle ore 7 alle 15.


AL SENATO. Con la scheda di colore giallo si vota per il Senato. Possono votare per il Senato i cittadini che hanno compiuto 25 anni. L’elettore esprime il voto tracciando un solo segno all'interno del quadrato che contiene il contrassegno della lista prescelta. Non si possono esprimere preferenze nominative.






ALLA CAMERA. Con la scheda di colore rosa si vota per la Camera dei Deputati. Possono votare per la Camera i cittadini che hanno compiuto 18 anni. L’elettore esprime il voto tracciando un solo segno all'interno del quadrato che contiene il contrassegno della lista prescelta. Non si possono esprimere preferenze nominative.








ELEZIONI POLITICHE 13 e 14 aprile: come si VOTA


La legge elettorale prevede, per l’elezione della Camera e del Senato, un sistema proporzionale con premio di maggioranza e soglie di sbarramento. Per l’elezione della Camera possono votare i maggiorenni aventi diritto al voto, mentre per l’elezione del Senato possono votare coloro che, alla data di domenica 13 aprile, hanno compiuto il venticinquesimo anno di età.
COME SI VOTA Sia per l’elezione della Camera (scheda rosa) sia per l’elezione del Senato (scheda gialla), l’elettore esprime il voto tracciando con la matita copiativa un solo segno (esempio, una croce o una barra) nel riquadro che contiene il contrassegno della lista prescelta. E’ vietato scrivere sulla scheda il nominativo dei candidati e qualsiasi altra indicazione.
E’ importante ricordare che, anche nel caso di liste collegate in coalizione, il segno va sempre posto solo sul contrassegno della lista che si vuole votare e non sull’intera coalizione. Nella regione Valle d’Aosta (per la Camera e per il Senato) e nella regione Trentino-Alto Adige (per il solo Senato) l’elettore esprime il voto tracciando con la matita un solo segno (esempio, una croce o una barra) sul contrassegno del candidato prescelto o comunque nel rettangolo che lo contiene.
CORPO ELETTORALE Gli elettori sul territorio nazionale, sulla base dei dati riferiti al 45° giorno antecedente la data della votazione e suscettibili di lievi modificazioni al termine della revisione straordinaria delle liste elettorali attualmente in corso, sono per la Camera dei deputati 47.295.978 di cui 22.688.262 maschi e 24.607.716 femmine, per il Senato della Repubblica 43.257.208 di cui 20.620.021 maschi e 22.637.187 femmine, che eleggeranno 618 deputati e 309 senatori.
Le sezioni elettorali sono 61.225. Gli elettori residenti all’estero, che voteranno per la circoscrizione estero, sulla base dei dati provvisori sono per la Camera dei deputati 2.812.400, per il Senato della Repubblica 2.531.560 ed eleggeranno 12 deputati e 6 senatori.
TESSERA ELETTORALE Il ministero dell’Interno ricorda che gli elettori, per poter esercitare il diritto di voto presso gli uffici elettorali di sezione nelle cui liste risultano iscritti, dovranno esibire, oltre ad un documento di riconoscimento valido, la tessera elettorale. Chi avesse smarrito la propria tessera, potrà chiederne il duplicato agli uffici comunali, che a tal fine saranno aperti da martedì 8 a sabato 12 aprile, dalle ore 9 alle ore 19, mentre domenica 13 e lunedì 14 aprile, giorni della votazione, per tutta la durata delle operazioni di voto.
Gli elettori sono invitati a voler verificare sin d’ora se siano in possesso di tale documento e, in mancanza, a richiedere al più presto il rilascio del duplicato, evitando di concentrare tali richieste nei giorni di votazione.
NO AI CELLULARI NELLE CABINE ELETTORALI Per assicurare la segretezza dell’ espressione del diritto di voto è vietato introdurre all’interno delle cabine elettorali telefoni cellulari o altre apparecchiature in grado di fotografare o registrare immagini. Il presidente dell’ufficio elettorale di sezione, all’atto della presentazione del documento di identificazione e della tessera elettorale da parte dell’elettore, inviterà l’elettore stesso a depositare le apparecchiature indicate di cui è al momento in possesso.
Le apparecchiature depositate dall’elettore, prese in consegna dal presidente dell’ufficio elettorale di sezione unitamente al documento di identificazione e alla tessera elettorale, saranno restituite dopo l’espressione del voto. Chiunque violi tale divieto è passibile di denuncia alla competente autorità giudiziaria con conseguenti sanzioni detentive e pecuniarie.
ASTENSIONE Il non voto non influisce sui risultati elettorali, dato che i seggi parlamentari sono assegnati solo in base alle percentuali ottenute in base ai voti validamente espressi e riportanti l'opzione per un partito o coalizione presente sulla scheda. In pratica, anche se votassero solo tre elettori in tutta la nazione, i seggi sarebbero divisi in base alle percentuali individuate da quei tre voti.

ELEZIONI AMMINISTRATIVE: come si VOTA




Il 13 e il 14 aprile si vota per le elezioni amministrative in otto province e 426 comuni (di cui nove capoluoghi di provincia). Alle urne anche in Sicilia e Friuli Venezia Giulia per il rinnovo dei consigli regionali e dei presidenti.
Elezioni provinciali (scheda verde) Si vota tracciando un solo segno sul rettangolo contenente il nominativo del candidato alla carica di presidente della provincia: in tal modo, il voto si intende attribuito solo al predetto candidato presidente. Tracciando un solo segno o sul contrassegno relativo a uno dei candidati alla carica di consigliere provinciale o sul nominativo del candidato medesimo, il voto si intenderà attribuito sia al candidato consigliere che al candidato alla carica di presidente collegato. Tracciando un segno sia sul rettangolo contenente il nominativo del candidato presidente, sia sul contrassegno relativo ad uno dei candidati consiglieri collegati o sullo stesso nominativo del candidato consigliere medesimo: in tal modo, il voto si intenderà attribuito tanto al candidato alla carica di presidente che al candidato consigliere facente parte del gruppo o di uno dei gruppi collegati.
Per le elezioni provinciali non è ammesso il "voto disgiunto", cioè il voto per un presidente della provincia di un gruppo o di un gruppo di liste e per un candidato al consiglio provinciale di un altro gruppo o gruppo di liste.
Elezioni comunali (scheda azzurra) Nei comuni con popolazione superiore a 15.000 abitanti di regioni a statuto ordinario (scheda azzurra), si vota così: tracciando un solo segno sul rettangolo contenente il nominativo del candidato alla carica di sindaco. In tal modo, il voto si intenderà attribuito solo al predetto candidato sindaco; tracciando un solo segno sul contrassegno di una delle liste di candidati alla carica di consigliere comunale collegate a taluno dei candidati alla carica di sindaco. In tal modo, il voto si intenderà attribuito sia alla lista di candidati consiglieri che al candidato sindaco collegato; tracciando un segno sia su uno dei contrassegni di lista che sul nominativo del candidato alla carica di sindaco collegato alla lista votata. In tal modo, il voto si intenderà attribuito tanto al candidato sindaco che alla lista ad esso collegata; tracciando un segno sul rettangolo contenente il nominativo del candidato alla carica di sindaco ed un altro segno sul contrassegno di una lista di candidati consiglieri non collegata al candidato sindaco prescelto. In tal modo il voto si intenderà attribuito sia al candidato sindaco che alla predetta lista di candidati consiglieri (cosiddetto "voto disgiunto").
Voto di preferenza L’elettore potrà altresì manifestare un solo voto di preferenza per un candidato alla carica di consigliere comunale, scrivendone il nominativo (solo il cognome o, in caso di omonimia, il cognome e nome e, ove occorra, la data e il luogo di nascita) sull’apposita riga posta alla destra del contrassegno della lista di appartenenza del candidato consigliere medesimo. In tal modo il voto si intenderà attribuito, oltre che al singolo candidato a consigliere comunale e alla lista cui il candidato stesso appartiene, anche al candidato alla carica di sindaco collegato con la lista medesima, a meno che l’elettore non si sia avvalso della facolà di voto disgiunto, cioè della facolà di esprimere il voto per un candidato sindaco diverso da quello collegato alla lista del candidato consigliere prescelto.
Nei comuni con popolazione sino a 15.000 abitanti di regioni a statuto ordinario (scheda azzurra), si vota così: tracciando un solo segno di voto sul nominativo di uno dei candidati alla carica di sindaco; tracciando un solo segno di voto sul contrassegno di una delle liste di candidati alla carica di consigliere; tracciando un segno di voto sia sul contrassegno di lista che sul nominativo del candidato alla carica di sindaco collegato alla lista votata.
In tutti i predetti casi, il voto si intenderà attribuito sia in favore del candidato alla carica di sindaco sia in favore della lista ad esso collegata. L’elettore potrà manifestare un solo voto di preferenza per un candidato alla carica di consigliere comunale, scrivendone il nominativo (solo il cognome o, in caso di omonimia, il cognome e nome e, ove occorra, la data e il luogo di nascita) sull’apposita riga stampata sotto il contrassegno della lista di appartenenza del candidato consigliere medesimo. In tal modo, il voto si intenderà attribuito, oltre che al singolo candidato a consigliere comunale, anche alla lista cui il candidato stesso appartiene nonché al candidato alla carica di sindaco collegato con la lista medesima.

7 apr 2008

Articolo pubblicato su "Cinque" pag. 11 il 05/04/2008 e ARTICOLO ORIGINALE inviato alla redazione di CINQUE


ECCO LA VERSIONE ORIGINALE INVIATA AL GIORNALE "CINQUE":
CASTEL GANDOLFO – APPROVATO IL BILANCIO DI PREVISIONE DELL’ESERCIZIO FINANZIARIO 2008 CON IL VOTO CONTRARIO DI ALLEANZA NAZIONALE.

In data 20 marzo 2008 è stato convocato il Consiglio Comunale di Castel Gandolfo (come al solito nelle prime ore antimeridiane di una giornata infrasettimanale e come sempre senza il giusto e trasparente coinvolgimento della popolazione, anche per la mancanza di idonei manifesti affissi per la città e per le frazioni di Pavona e Mole).
Nel corso dell’adunanza è stato tra l’altro approvato il bilancio di previsione dell’esercizio finanziario 2008 del Comune di Castel Gandolfo con il voto contrario del Consigliere di Alleanza Nazionale DALESSANDRO Raffaele.

Nel merito del bilancio il documento, spiega il Consigliere Dalessandro, nel suo complesso è apparso ispirato da una logica politica di breve respiro. Non è stato disegnato un 2008 di innovazione nella concezione della politica comunale ma si è ripiegato su un basso profilo caratterizzato dall’aumento delle spese correnti per servizi intermedi mentre quelli finali sono apparsi in aumento solo in considerazione di trasferimenti da parte di altri enti locali (Regione e Provincia).

In particolare la parte maggiore degli investimenti è stata realizzata per la sistemazione del versante roccioso del lago con un trasferimento di 2,5 milioni di euro da parte della Regione (a questo proposito il Consigliere ha chiesto come verranno spesi queste ingenti somme e se si farà una gara).

Soldi da parte del Comune per nuovi investimenti se ne vedono davvero pochi. Appena 90.000 euro!!!!! Anche in questo caso il faraonico programma che il Sindaco Colacchi aveva presentato ai cittadini durante l’ultima campagna elettorale rimane lettera morta.
Occorre, poi, preliminarmente notare che, come rilevato anche nella relazione del Collegio dei Revisori, il bilancio di previsione non dà attuazione, tra l’altro:

1. alla programmazione per l’affidamento di incarichi esterni e di collaborazione. Ai sensi dall’art. 3, commi 54-58, della legge n. 244 del 2007 (legge finanziaria 2008), ciò deve necessariamente avvenire mediante l’approvazione da parte del Consiglio comunale di un programma recante la quantificazione della spesa massima annua. Il regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi deve fissare i limiti, i criteri e le modalità per l’affidamento di incarichi di collaborazione, studio, ricerca e consulenza.
A nulla vale, a tal fine, l’inutile tabella D allegata al bilancio di previsione 2008 del Comune di Castel Gandolfo che non reca né la prevista quantificazione né gli altri dati previsti dalla norma, nè può sostituire il regolamento previsto dalla finanziaria;

2. al piano triennale di contenimento delle spese. Ai sensi dell’art. 2, commi da 594 a 599, della legge finanziaria 2008 occorre adottare un piano triennale per individuare le misure finalizzate alla razionalizzazione dell’utilizzo di dotazioni strumentali che corredano le stazioni di lavoro nell’automazione d’ufficio, delle autovetture di servizio, dei beni immobili ad uso abitativo, le assegnazioni di telefonia mobile e la verifica del corretto utilizzo delle utenze. I suddetti piani devono essere pubblicati dall’URP e tramite il sito WEB.

Un dato da evidenziare in maniera particolare è che entrate straordinarie vanno a coprire, almeno in parte, spese ordinarie, concorrendo a raggiungere un equilibrio corrente che non può che ravvisarsi come precario, raggiunto con mezzi estemporanei, che peraltro caratterizzano tutta la gestione dell’Ente. Oltretutto il raggiungimento dell’equilibrio va comunque verificato durante l’esercizio finanziario perché non è detto che lo si ottenga.

In altri termini, continua il Consigliere di AN Dalessandro Raffaele, si prevedono nel bilancio 2008 alienazioni di cespiti immobiliari di proprietà del Comune, sanzioni al codice della strada, proventi dalle concessioni edilizie, per sanatorie di abusi edilizi. Non è affatto sicuro, per la loro aleatorietà, che dette entrate contribuiscano nella misura stimata agli equilibri di bilancio.

E poi ancora. Ma il sindaco Colacchi nel suo programma elettorale che gli ha permesso di vincere le elezioni e di governare il Comune di Castel Gandolfo alcuni mesi orsono0, non aveva tra l’altro promesso il contrasto“ad ogni minima forma di abusivismo edilizio mediante un costante controllo del territorio comunale”?

Si creano in questo modo i presupposti per uno squilibrio dei conti ed un dissesto finanziario futuro del quale i cittadini castellani non possono non essere portati a conoscenza.

Per quanto riguarda ancora le entrate una particolare menzione va fatta per la Tassa sui Rifiuti Solidi Urbani che vede una variazione in aumento di circa il 5% passando da 1,617 milioni a 1,7 milioni, pari cioè a 82 mila euro in più. Questo aumento deve aggiungersi all’altro ragguardevole incremento del precedente anno 2007 di euro 327.000. Nei due anni 2007 e 2008 il totale pagato o da pagare da parte della cittadinanza è così passato da 1.29 milioni a 1.7 milioni di euro.

Un aggravio assurdo e non di poco conto che grava e graverà sulle tasche dei cittadini castellani. Tanto per dare un’idea, stimando 3000 nuclei familiari residenti in Castel Gandolfo e frazioni (Pavona e Mole) si prevede un aumento medio sulla TARSU per ogni famiglia di circa 136 euro, ovvero il 32% in più in due anni.

Tutto ciò senza aver in pratica iniziato la raccolta differenziata dei rifiuti e senza una politica in vista nella materia, in altri termini senza un miglioramento del servizio per i cittadini anche solo sperato.

Non solo, il Consigliere DALESSANDRO Raffaele approfitta per ricordare ai cittadini che l’affidamento del servizio di raccolta rifiuti è gestito dall’ASP di Ciampino in base ad un’Ordinanza del Sindaco, emessa circa un anno fa, per motivi contingibili e che non ha ancora trovato un’adeguata “regolarizzazione amministrativa” con una gara ad evidenza pubblica.

E’ chiaro che gli aumenti non possono che essere messi in correlazione alla cattiva gestione che questa Giunta di Centro Sinistra sta portando avanti anche in questa materia, i cui costi sono sopportati dalla cittadinanza intera. L’esperimento di una procedura di gara pubblica consentirebbe, infatti, di ottenere mediante il ricorso al libero mercato, condizioni del servizio e prezzi sicuramente più convenienti.

L’aspetto inquietante è che nulla si intravede all’orizzonte, quindi sarebbe auspicabile che il Sindaco Colacchi spiegasse con trasparenza ai cittadini come mai non ha ancora inteso procedere all’esperimento di una gara pubblica.

La posta codice 3010056 dell’entrata denominata “Nuove entrate accantonate in attesa di destinazione” prevede un incremento di 112.181,66 del quale non viene chiarito il titolo di provenienza.

Nel titolo 4 – categoria 1 dell’entrata al codice 4010002 sono previste alienazioni di fabbricati per 100.000 euro e al codice 4010005 alienazioni di aree e concessioni di diritti patrimoniali per 200.000 euro. I cittadini di Castel Gandolfo hanno il diritto di conoscere quali sono gli immobili in vendita, le cui somme sono oggetto della previsione in bilancio.

Atteso che, come detto sopra, non è stata presentata la ricognizione degli immobili ad uso abitativo di proprietà del Comune, come è possibile procedere alla loro vendita? A quando l’adempimento della norma prevista dalla finanziaria 2008? Quando i cittadini potranno finalmente conoscere le proprietà del Comune (per inciso di cui sono indiretti proprietari) e verificarne l’uso che se ne fa e ancor di più come e a chi vengono venduti questi immobili?

E poi ancora la categoria 5 – Trasferimenti di capitale da altri soggetti reca l’indennità risarcitoria da danno ambientale codice 4050007, da che deriva? Come verranno utilizzate tali somme? Si spera che essendo risarcimenti per danni ambientali le somme siano comunque utilizzate per finalità ambientali.

Nella stessa categoria sono state accesi altri due mutui. Uno con il codice 5030083 riguardante un mutuo per segnaletica stradale per 60.000 euro e l’altro con il codice 5030086 riguardante l’adeguamento della scuola media di via Ugo La Malfa. Come verranno utilizzati i mutui, per quali lavori?

Per quanto attiene alla SPESA si sottolinea quanto segue.

Le spese per il personale delle varie funzioni aumentano ad un ritmo consistente. Come evidenziato dall’organo di revisione ci avviciniamo alla doppia cifra (sopra il 9%). A cosa è dovuto tale aumento? Sembra potersi affermare che solo una parte costituisce aumento derivante dal contratto. Quali sono gli oneri ulteriori che sono stati sopportati in termini di emolumenti accessori autorizzati dall’ente? La distribuzione di tali eventuali accessori è stata prevista da un piano globale di utilizzo delle risorse umane? A tale proposito quale aumento di produttività nell’erogazione dei servizi si vuole conseguire e quale è stato quello realmente conseguito? Oltretutto vengono previsti 37.000 euro di oneri straordinari della gestione corrente per la funzione 1.
Occorre poi chiarire ai cittadini il numero preciso dei dipendenti comunali. Nella relazione dei revisori sono 46 mentre nella relazione previsionale e programmatica sono 49.

Per quanto riguarda le acquisizioni di beni immobili codice 2010101 del servizio 1 organi istituzionali, partecipazione e decentramento è previsto un aumento di 270.000 euro. Quali sono i cespiti immobiliari da acquisire e per quali finalità?

Il codice 2090102 espropri e servitù onerose reca una appostazione di 130.000 euro sotto la voce espropri e servitù onerose. Tale posta, come è già stato chiarito in commissione, riguarda un esproprio risalente a metà degli anni 90 che non si è mai concretizzato a causa della mala gestione della cosa pubblica da parte di questa amministrazione. Ricordo infatti che i 7 anni (5+2) previsti per la procedura d’urgenza sono stati fatti decorrere inutilmente nel 2001. Si deve ora quindi risarcire a prezzo di mercato il proprietario del bene, credo sia una società, per il danno arrecato. Ogni considerazione sulla gestione della vicenda appare superflua. Si è passati da un indennizzo di circa 15 milioni di lire a uno di oltre 130.000 euro (con un incremento assurdo), non comprendendo, credo, le spese legali afferenti alla questione.

Non si possono e non si devono certo addebitare al cittadino, neanche sotto forma di vendita di cespiti di proprietà del Comune, i costi per le omissioni della politica in termini di cattiva gestione.

In conclusione il bilancio e i documenti a corredo che sono stati presentati evidenziano una gestione politica scadente e senza prospettive, basata sulle contingenze, incapace di creare una proiezione verso l’alto del Comune di Castel Gandolfo. Non è possibile, aggiunge DALESSANDRO, in questi termini, presentarsi al Consiglio e richiedere un voto favorevole al bilancio che da parte del consigliere Dalessandro non è stato consapevolmente concesso proprio per le motivazioni che sono state poste in evidenza.
Sono questi i motivi, non di poco conto, che hanno determinato il totale disaccordo di Alleanza Nazionale ad un bilancio di previsione fallimentare, dissenso che il Partito ha espresso convintamene tramite il voto contrario alla deliberazione del suo consigliere comunale, chiedendo che tale posizione risultasse nominativamente a verbale.

IL CONSIGLIERE COMUNALE DI AN
Raffaele Dr. DALESSANDRO

3 apr 2008

Non votate per RUTELLI e ZINGARETTI........

“Non votate Zingaretti e Rutelli. A dirlo non è solo il PdL, ma Walter Veltroni, che ci fa testimonial . In una lettera inviata ad personam agli anziani di Roma e provincia, il leader del Pd spiega le ragioni per cui ha deciso di correre da solo. Vuole evitare maggioranze rissose ed eterogenee. Spiace ricordare a Veltroni che quelle maggioranze rissose ed eterogenee sono le stesse che oggi, ma solo per oggi, sostengono Rutelli e Zingaretti. Noi siamo perfettamente d’accordo con lui, lo diciamo da anni e per questo assist ringraziamo il capo del Pd, futuro leader dell’opposizione”. E’ quanto dichiara il consigliere regionale, Francesco Lollobrigida, candidato alla vicepresidenza della Provincia di Roma, a commento della lettera che Veltroni ha inviato agli anziani della Capitale e della provincia di Roma. Si riporta testualmente il brano della lettera scritta da Veltroni“(…) Voglio aggiungere solo una cosa: quando ho scelto di portare il Partito Democratico alle elezioni ‘libero’ dal condizionamento di coalizioni disomogenee e rissose, l’ho fatto proprio per poter dire parole chiare ai cittadini come lei: dico oggi cosa farò. Domani farò quel che ho detto. Tra cinque anni renderò conto”.

Articolo pubblicato su "Cinque" pag. 10 il 02/04/2008