Contattami qui: rafdalex@hotmail.com

Pagine

29 nov 2007

Articolo importante


ALLEANZA NAZIONALE E LO SPAZIO POLITICO


Il maggioritario è stato messo definitivamente in soffitta a partire dalle ultime Politiche del 2006 nonostante ci sia stato un referendum nel 1993 che diede una spallata alla “proporzionale” prima Repubblica.
In realtà il germe del proporzionale rimase allo stato latente attraverso il recupero del 25% nel sistema elettorale maggioritario e nella spartizione “Cencelliana” dei collegi uninominali di Camera e Senato tra le forze delle due coalizioni di centro-destra e centro-sinistra.
Candidature calate rigidamente dall’alto che male interpretavano lo spirito del maggioritario che avrebbe dovuto legare i contendenti al territorio, scelti attraverso le primarie.
In verità il nostro sistema politico ha la testa proporzionale, condizionato anche da piccoli interessi identitari, da particolarismi, personalismi e trasformismi che determinano la frammentazione.
Solo un sistema elettorale proporzionale incarnerebbe questo coacervo di toni e sfumature che tenterebbero di sopravvivere, con qualche possibilità di successo, anche all’interno di due grandi partiti attraverso il potere di interdizione e condizionamento dell’azione politica di governo.
In un bipolarismo compiuto la coesione nasce da un maturo processo di sintesi che non ritroviamo oggi nel DNA degli attori che recitano sul palcoscenico della politica italiana.
Il trasformismo è “il male congenito degli Italiani”, come scriveva Prezzolini, che non fa presagire ad un sostanziale cambio di passo verso la vera alternanza e la possibilità di avere un governo che duri 5 anni e che riesca a mettere in atto il programma.
Non dobbiamo dimenticare, a supporto di questa tesi, che il primo governo Berlusconi e il primo governo Prodi, pur avendo i cosiddetti numeri in Parlamento, caddero perché una forza politica, rispettivamente la Lega e Rifondazione comunista, si sfilò dalla maggioranza.
Nulla toglie, quindi, che seppur ci sia un processo apparente di esemplificazione politica piccoli gruppi parlamentari, come sta accadendo oggi con i Diniani, possano avere un potere destabilizzante all’interno di questi due grandi partiti ( PD e partito delle Libertà)
Noi siamo il Paese dove si crea un nuovo partito dalla sera alla mattina e il vecchio lo si cancella dopo un bagno di folla; siamo una realtà dove il Capo dell’opposizione, in modo isterico, cambia strategia senza avvertire alcuno, men che meno gli alleati politici che apprendono da un Tg di non essere più tali .
Una politica isterica convinta solo che gli spazi vuoti non esistono e se gli eventi ne creano i presupposti rapidamente l’opportunità viene colmata.
La nascita della Destra di Storace avrebbe riempito la voglia di identità che Alleanza nazionale , secondo molti osservatori, nel corso degli anni avrebbe perso pur mantenendo consensi con percentuali a due cifre nelle ultime Politiche del 2006 ( 12,4%).
Se pratichiamo un’analisi attenta dei flussi elettorali ci accorgiamo che l’elettorato di An è cambiato con un voto meno identitario , seppur presente, e più di opinione.
Se negli ultimi anni c’è stata poca destra nell’azione politica e di governo dobbiamo partire dalla certezza che abbiamo un leader come Gianfanco Fini, seppur criticabile, che risulta ai vertici degli indici di gradimento.
Qualcuno giustamente può obbiettare che il gradimento solo in minima parte si trasforma in vero consenso attraverso il voto espresso sul nostro simbolo ma è pur vero che ieri, anche un po’ anestetizzati, “dicevamo poche cose di destra”pur mantenendo una buona rappresentanza oggi dobbiamo “fare cose di destra” e vedremo, alla fine, se la pesca darà buoni frutti utilizzando come esca una migliore qualità della politica espressa e facendo conto di un patrimonio non solo di valori ma di storia , di cultura politica che non si ottiene con un battito di ali.
Il “partito vampiro” di Berlusconi , nato a piazza San Babila a Milano arrampicato sulla Mercedes, con un megafono di fortuna ( ricordava il Russo Eltzin sul carro armato) secondo gli ultimi sondaggi intercetterebbe consensi a tutti.
Ma i sondaggi restano tali e le intenzioni di voto sono come un titolo nella Borsa se aumenta rapidamente il suo valore altrettanto velocemente può perderlo.
Alleanza nazionale giocherà la partita svincolata dai sensi di responsabilità di coalizione e potrà esprimere il meglio di sé a patto che la smetta di sprecare energie in lotte intestine dettate da eventuali nuovi assetti correntizi.
Una scommessa che si aggiunge a quelle potenzialità che ci fanno credere che nulla sia scontato e che gli spazi in politica si conquistano anche con la chiarezza, la coerenza delle idee e la loro declinazione sul territorio.
Con il nostro prodotto possiamo competere con la concorrenza, direbbe un Direttore commerciale; ci dobbiamo credere e dobbiamo sentirlo nostro perché è autentico, non contraffatto ed è qualitativamente migliore degli altri.
Alleanza nazionale dovrà rappresentare una destra popolare ed europea senza complessi e consapevole di rivolgersi ad un target elettorale vastissimo pronto a raccogliere le nostre proposte di ammodernamento per il nostro Paese.

Nessun commento:

Posta un commento